Regia di Abel Gance vedi scheda film
"La fin du monde" ("La fine del mondo") diretto nel
1930 di Abel Gance,devo dire che a mio parere
è un Film strepitoso.
La storia racconta che un famoso
astronomo fa rendere pubblica la sua
terrificante scoperta:
La fine del mondo e vicina a causa dell'
imminente impatto con una cometa,
e il caos nelle popolazioni va a picco
perché ormai tutto è al termine e comincia
a regnare l'anarchia a ogni nazione.
Questa pellicola Francese si può collocare
nel filone "Sci-Fi" ed è tratta dal libro di
Camille Flammarion:"Le monde immaginaire",
e anticipa di parecchi anni il "Disaster Movie",
che ha fatto fortuna negli anni avvenire.
Il regista Abel Gance si dimostra un maestro
dell'inquadratura e della immagine e con
un taglio impressionistico ben delineato,
e sa raccontare la società della scienza e
della speculazione in un modo rigoroso
e dettagliato descrivendo l'apocalisse
con un montaggio di dissolvenze in nero
e incrociate con una messa in scena
"da urlo" con le scene di massa e dove
nessuno rispetta più la legge e dove
domina l'anarchia e la violenza.
La scena del crollo in borsa con
primi piani,dissolvenze e continui
movimenti di macchina e molto
efficace e realistica per questo
senso di perdita della civiltà
che sta per arrivare.
Questa è una mega produzione Francese
dell'epoca,insomma un Kolossal dove i soldi
spesi si vedono anche per l'effetto
speciale della cometa e delle scene
di massa nei vari paesi,purtroppo
però il regista in seguito disconobbe
l'opera a causa dei tagli inflitti
dalla produzione perché temevano
in Gance la sua innovazione visionaria
che era poco comprensibile per
il pubblico Francese.
In conclusione un grande Film,
innovativo,visionario,poetico
dove i suoi protagonisti ti entrano
dentro per la loro disperazione,
nonostante i primi trenta minuti
sia di una compiaciuta lentezza
per la descrizione dei personaggi,
ma che andando avanti si consolida
con la storia e fa vedere quel potere
che avevano i giornali per creare
il caos nelle città e contro la
speculazione del singolo individuo,
insomma un opera molto potente,
anche se scade a tratti nella retorica,
ma giustificata dalla rappresentazione
teatrale della storia di Cristo,
risultando tutto calcolato al millimetro.
Il mio voto: 8,5.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta