Tekla, giovane punk milanese, conosce Zanna, un ragazzo affascinante e sveglio, a dispetto della sua dipendenza dall'eroina. Tekla se ne innamora e lo seduce. Sogni, flash-back, gag, e allucinazioni sono all'ordine del giorno...
Note
Caroselli di sbronze, rave party illegali, Ceres come se piovessero, cascine okkupate, creatività masticata insieme all'ossigeno che respira questo schizzo rielaborato per immagini nuove, zeppo di battute fulminanti, di reietti, di "perdigiorno", di giovani disperati e di disperanti speranze perché ogni cosa possa cambiare, rivedere la luce, rialzarsi dal torpore di una mediocrità del vivere che ti fa perdere la testa e affogare dentro gli errori, ma anche avvolgere da un abbraccio, tanti abbracci, senza lacrime, con spudorata tenerezza.
E' tutta in una Ceres la Milano da bere di Tekla Taedelli, vitalissima punkabbestia della metropoli meneghina che al suo esordio dietro la macchina da presa, rigorosamente in digitale, racconta le vite a perdere dei tossici lombardi (con una puntatina a Bologna), le giornate spese alla ricerca del buco e un'esistenza in fin dei conti percepita come normale. Aliena da qualsiasi tentativo… leggi tutto
Il film è qualcosa di innovativo e sballoso. Pecca sicuramente il fatto che sia un'opera prima di una giovane, ma è apprezzabile e facilmente godibile. Il lieto fine questa volta non c'è, e questo una volta tanto è un pregio. leggi tutto
“Ci sono, nell’ordine: orge, sesso, vomito, mancanza di servizi igienici, sesso all’aperto in pubblico, stupefacenti, ragazzi sballati, ragazzi allucinati, ragazzi svenuti: è questo quello che…
Un tema che mi ha sempre affascinato e incuriosito, un problema sempre più attuale a cui trovare una soluzione sembra impossibile o, per lo meno, improbabile. Sempre più giovani usano e abusano di…
Un Trainspotting italiano, ma che va ben oltre, un quasi documentario sul mondo e le situazioni della droga fra i giovani vista dall'interno con un coraggio che fa davvero paura, ma che, fastidiosamente, ci fa entrare nei meandri sempre immaginati e creduti di conoscere in maniera viscerale. Certamente non è un film consolatorio o ipocrita, le immagini, il taglio stesso, la…
E' tutta in una Ceres la Milano da bere di Tekla Taedelli, vitalissima punkabbestia della metropoli meneghina che al suo esordio dietro la macchina da presa, rigorosamente in digitale, racconta le vite a perdere dei tossici lombardi (con una puntatina a Bologna), le giornate spese alla ricerca del buco e un'esistenza in fin dei conti percepita come normale. Aliena da qualsiasi tentativo…
Il film è qualcosa di innovativo e sballoso. Pecca sicuramente il fatto che sia un'opera prima di una giovane, ma è apprezzabile e facilmente godibile. Il lieto fine questa volta non c'è, e questo una volta tanto è un pregio.
Povera e miracolata tanto tempo fa, poi operaia, oggi soprattutto grassa, borghese e annoiata (ma non solo e non sempre...). La cosiddetta "capitale morale" - come tante altre città del mondo - si specchia nel cinema…
Teneramente ed ironicamente dedicato "a tutti coloro che non sono arrivati all'ultimo ciak", "Fuori vena" è tutto incentrato su quelle persone che, come Zanna, sono buchi con la persona intorno, perché per loro ogni giorno la cosa più importante, la prima, da fare è iniettarsi in vena la dose, magari ricordandosi di scrivere, la sera prima, col pennarello, quale sia il braccio da perforare;…
Controculture e vite spezzate in “Fuori Vena”, il lungometraggio di esordio di Tekla Taidelli. La giovane regista punk di Milano si ispira a storie realmente accadute e a tratti autobiografiche infarcendole di gag grottesche e deliri visivi, il tutto reso veramente interessante da un certo gusto per il non-sense. Ma, la realtà e la quotidianità sono così dure racconta Zanna,…
Che forza questa Tekla Taidelli, classe 1977, punk e libera come il vento, che scrive musica dirige e interpreta un film che ha il ritmo di chi non s’accontenta mai, l’urgenza del gridare al mondo quanto sia immondo, la voglia d’amare, sempre e nonostante tutto. Fuori vena è un inno alla resistenza nei confronti dell’omologazione, un trip frenetico nell’universo del “buco”, del…
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