Espandi menu
cerca
Bronte - Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato

Regia di Florestano Vancini vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Peppe Comune

Peppe Comune

Iscritto dal 25 settembre 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 174
  • Post 42
  • Recensioni 1523
  • Playlist 55
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Bronte - Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato

di Peppe Comune
7 stelle

"Bronte" di Florestano Vancini è un film bello e importante perchè fa luce su un episodio tragico della storia risorgimentale italiana con quella chiarezza espositiva e accessibilità dei contenuti che solo il cinema può offrire. L'eccidio di Bronte è storicamente diventato uno degli emblemi del tradimento delle speranze rivoluzionarie nonchè una delle manifestazioni più evidenti degli scontri fratricidi tra le diverse componenti che peroravano la causa risorgimentale, a dimostrazione del fatto che, anche quando uguali sono i fini da raggiungere, diversissimi possono risultare i mezzi che si intende usare per perseguirli. Nel piccolo centro siciliano, prima delle "camicie rosse", arrivarono degli editti con i quali Giuseppe Garibaldi propugnava l'imminente fine del regno borbonico e l'inizio di un'era caratterizzata da "pace, giustizia e libertà" sotto l'egida di un' Italia finalmente unita. É in questo clima che presero corpo due posizioni contrastanti : quella dei contadini, i quali non conoscevano altra giustizia che mettere in pratica la tanto agognata vendetta contro chi li aveva ridotti alla miseria più nera, e quella di chi voleva attuare un cambiamento rivoluzionario sancito per legge e non imposto con la violenza. Entrambe le parti volevano affrancarsi dalla protervia dei soliti padroni e attuare l'espropriazione delle terre, ma mentre gli uomini di Calogero Gasparazza (capo dei "carbonari") si misero alla testa della rabbia istintiva dei contadini e bagnarono col sangue la loro sete di rivalsa contro i notabili (i "cappelli") provocando la morte di 16 persone, l'avvocato liberale Nicola Lombardo (capo carismatico dei "berretti" interpretato da Ivo Garrani) perorava la causa della moderazione e invitava i "villici" facinorosi a consegnare alle nuove autorità giudiziarie chi per decenni si era arricchito sfruttando la loro fame e le loro braccia. L'arrivo dei garibaldini segnò la fuga sulle montagne dei carbonari che non credevano "a una pace portata coi cannoni" e la condanna alla fucilazione di Nicola Lombardo e degli uomini a lui più vicino (cinque in tutto) ad opera di Nino Bixio (Mariano Rigillo). I due erano accomunati dall'ideale unitario ma avevano una diversa idea di rivoluzione. Per il liberale, rivoluzione voleva significare pane per i poveri ottenuto attraverso il lavolo delle loro terre. Per il fanatico luogotenente di Garibaldi, invece, significava semplicemente restaurazione dei meccanismi di potere di sempre sotto altre vesti e annessione formale di una regione meridionale di cui non si conosceva niente, ne la natura del territorio, ne tantomeno i bisogni primari di una popolazione affamata. Per tali fini, la repressione cruenta doveva colpire chiunque si scontrasse con questa posizione e i fatti di Bronte dovevano servire da monito esemplare per chiunque.

Rispettando le esigenze che si devono a una ricostruzione storica dei fatti che si faccia cinema senza risultare gratuitamente didascalica o eccessivamente pesante, con "Bronte", Florestano Vancini ci ha fornito una testimonianza preziosa di una delle pagine più buie della nostra storia risorgimentale, di quelle tenute ostinatamente nascoste da una "storia ufficiale" pensata per la massiccia scolarizzazione delle masse ed elaborata per una più comoda e semplicistica idea di "eroe senza macchia e senza peccato". A quasi quarantanni dalla sua uscita, rimane intatto il suo intrinseco valore storiografico ed è uno di quei film per i quali è sempre utile consigliare la visione. Fosse solo per il contributo di civiltà che fornisce e per il suo mettere in risalto il fatto che una storia che non racconta tutte le verità è una storia pensata per servire sempre e solo gli interessi dei più forti. Grande film di uno dei grandi registi "dimenticati" del cinema italiano.

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati