Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Il buon mestierante Alfonso Brescia sfrutta il consueto pseudonimo di Al Bradley per dirigere questo western dall'impostazione poco 'spaghetti' e molto americano; ciò per dire che il movente della vendetta personale - tipico della deriva italiana del genere - è solo un dettaglio nella trama, più orientata verso toni sentimentali e avventurosi. Emblematica in questo senso la frase (quasi) finale, pronunciata dal 'buono' Peter Lee Lawrence al 'cattivo' Luigi Vannucchi, appena ferito in duello: "Non vi uccido perchè sento che è arrivato il momento di dire basta alla violenza". L'esatto contrario della morale dello spaghetti western, dove vince sempre chi ha il fucile più grosso e chi mette più cattiveria nelle proprie azioni; il film non si conclude così, va comunque detto. Ma la sceneggiatura di Mario Amendola, Antonio Boccaci, Gian Luigi Buzzi e Paolo Lombardo è impostata su questi canoni, su un eroe ragionevole e non del tutto corrotto dai tempi e dagli ambienti frequentati, che lotta senza paura per conquistare l'amore della propria bella: più una fiaba (o un fotoromanzo) che altro. Nel cast c'è anche Nello Pazzafini, finalmente impegnato in un ruolo di qualche spessore; fra gli altri nomi si segnalano Beba Loncar, Rosalba Neri e Andrea Bosic. Nè il primo, nè l'ultimo lavoro ambientato nel vecchio west per Brescia; nè il suo migliore, nè il suo peggiore, del resto. Musiche apprezzabili di Bruno Nicolai. 3/10.
Guerra civile Usa. Quando i nordisti gli uccidono il fratello, il pistolero Johs decide di arruolarsi con i sudisti. Finisce però per essere considerato un bandito e per perdere l'amore della bella Christine.
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