Regia di Bruce Hunt vedi scheda film
Prologo: Romania, anni della guerra fredda. Gli uomini di un corpo speciale trovano una chiesa medievale sita su un sistema di gallerie e vengono risucchiati dalle viscere del terreno, che nasconde un’enorme cavità sotterranea. L’azione corre a oggi, quando un pool di speleologi subacquei, attratti dalla difficoltà della missione, esplora la maestosa grotta. Pubblicizzato come un horror, è buon film d’avventura, girato in Romania (e per le parti subacquee, in Messico), che sfrutta bene il meccanismo dell’eliminazione progressiva dei protagonisti. Altrettanto efficace nel dosare la visibilità del monstrum, sempre credibile: il team degli effetti speciali è quello di Alien (e si vede). C’è una verosimiglianza del set – sono dodicimila le grotte scoperte in Romania, set ideale, quindi, non solo per motivi produttivi – e una palpabile consulenza scientifica, soprattutto biologica, che giustifica le modificazioni genetiche dei feroci invertebrati che terrorizzano gli esploratori. Grande qualità delle scene subacquee e prestanza del team. Il diavolo non c’entra quasi niente, ma si farà vivo nel (quasi certo) sequel cui ammicca il rapido finale.
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