Regia di Mark Dindal vedi scheda film
Il piccolo pollo protagonista ha un problema: il padre, gallo gagliardo, non crede in lui. Soprattutto, non crede che il figlio, mingherlino e non proprio atletico, abbia visto un pezzo di cielo cadere minaccioso sulla Terra. La madre è morta, e lui è piccolo e indifeso. Ha solo due amici, molto, molto sfigati: Alba, una papera non bellissima ma molto saggia, Pesce fuor d’acqua, muto come da copione, e lo strabordante Aldo Cotechino, un maialino bulimico e impacciatissimo. Cosa ci dice di nuovo quest’animazione zoomorfa della Disney che si è messa al passo coi tempi (della Pixar)? Che bisogna sempre pensare che domani sarà un giorno migliore, e avere fiducia in se stessi. Il problema è che ce lo spiattella, più che lapalissianamente, fin dal primo minuto, e dimentica una cosetta che si chiama intreccio, o conflitto. Nella fretta di compiacere il pubblico, grande e piccolo, infarcisce l’esigua narrazione con strizzatine d’occhio – per non dire “furti” – a film spielberghiani e successi disco anni ’70. Un meccanismo logoro, se non sorretto da una struttura solida e avvincente. Peccato: c’è penuria (d’idee) anche tra i pennuti?
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