Regia di Tonino Valerii vedi scheda film
Uno degli epigoni più fortunati e rapidi dell'onda western leoniana è stato "I giorni dell'ira" , di Tonino Valerii, forse uno dei più bravi registi di genere italiani, che abbinava una faccia comparsa in due film dell'ispiratore autore di "Per qualche dollaro in più", e un giovane divo già presente in diversi titoli avventurosi di casa: citato da un cultore di un cinema italiano teoricamente di serie B( e probabilmente di respiro più internazionale di quanto molti vogliano ammettere) come Quentin Tarantino, questo "film di cowboys" poggia sulla sfida etica tra un pistolero scafato e cinico, e un giovane che rifiuta la violenza come mezzo di imporsi, proponendoli dapprima come alleati e infine come nemici, in una pellicola che contiene qualche semplicismo di troppo, ma che ha il merito di insinuare un dilemma su un mondo che più che mai promuove la legge del più forte. C'è una scena, quella del duello su cavalli lanciati uno verso l'altro e con fucile da caricare al volo, da antologia, per la tensione che lascia lievitare e per perizia cinematografica,che è la cosa migliore di questo lungometraggio, e i due interpreti principali servono diligentemente un confronto che giunge ad essere quasi consanguineo per risolversi poi con il piombo, tutt'altro che banale.
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