Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
La produzione dà retta agli spettatori e alza l'asticella dell'iperrealismo: del resto siamo a Miami. Scene d'azione e dialoghi erano concepiti meglio nel primo. Più divertenti invece i cattivi, scenografici, soprattutto la bionda che fa molto Tarantino. La trama è sempre uno schifo ma almeno non viene spiattellata tutta insieme a inizio intreccio.
Frank Martin si prende una vacanza e sostituisce temporaneamente un amico come autista privato. Un lavoro tranquillo eppure si troverà invischiato in un brutto guaio.
L'azione si sposta a Miami e tutto diventa ipercinetico e sopra le righe.
Del resto questo film non si chiama the Transporter 2 ma Transporter: Extreme.
Cosa mi è piaciuto:
L'idea di riscrivere il primo capitolo in chiave very American style è divertente, si abbonda in citazioni del primo capitolo e si esagera volutamente con le azioni improbabili.
Uno dei principali difetti del primo capitolo erano i cattivi poco memorabili. Questi invece non passano certo inosservati: sono tanto caratterizzati da essere quasi delle caricature. L'effetto però non è spiacevole, complice l'atmosfera da fumettone che si respira per tutto il film. La bionda psicotica è di sicuro il personaggio più riuscito ma anche gassman non se la cava male.
Far tornare il commissario del primo Transporter è stato un colpo di genio: l'attore è davvero bravo e riesce ad elevare un po' il film.
Frank innamorato è tanto carino.
Cosa non mi è piaciuto:
Le scene d'azione sono più numerose e più caotiche ma meno efficaci. Si gioca sulla quantità invece che sulla qualità e il tutto risulta un po' stantio superata l'ora di pellicola. Peccato: il primo aveva regalato un paio di coreografie nuove al cinema d'azione e mi aveva fatto sperare in meglio per la serie.
Ho letto qualche commento che dice che le corse in macchina sono migliori in questo capitolo: quasi blasfemia.
Gli inseguimenti in Transporter 1 erano davvero belli, avevano qualcosa di Luc Besson; le scene che si vedono in questo capitolo invece potrebbero essere tranquillamente prese in prestito da qualunque altro film e nessuno se ne accorgerebbe.
In assoluto però la cosa che mi ha dato più fastidio è una scena brevissima verso la fine: Frank deve introdursi in un aereo e per farlo rompe il collo del secondo pilota che stava tra lui e l'entrata.
Ora: la scena di per sè sembra insignificante peccato che vada completamente contro la caratterizzazione del protagonista.
Frank Martin nel primo capitolo non ha nessun problema a circondarsi di morti ma non uccide praticamente mai. Tutti i morti che lo circondano non sono opera sua. Le sue azioni sono chilurgiche, pulitissime e guidate strettamente dalla necessità.
Questa caratteristica è ripresa anche nel secondo capitolo. Se fate i conti tra il primo e il secondo capitolo affronta più di duecento persone per lo più armate ma ne uccide in tutto quattro: uno che stava per sparargli alle spalle, uno dei cattivoni principali del primo capitolo mentre lottano, il gigante nero nel laboratorio russo perché non riusciva a stordirlo in nessun modo e uno dei personaggi principali di questo secondo capitolo un po' per sbaglio metre respinge un'attacco.
Questo fino alla scena dell'aereo.
L'omicidio del secondo pilota dell'aereo è del tutto ingiustificato e inutile! Era un civile qualunque, per di più disarmato. Non era affatto una minaccia e poteva benissimo stordirlo per toglierlo di mezzo.
Perché Frank invece lo uccide?
Lo fa per un'unica ragione: per risolvere un problema agli sceneggiatori.
Nella scena successiva se il secondo pilota fosse solo stordito la cosa avrebbe implicato che Frank dovesse preoccuparsi di salvarlo invece di fare quello che poi farà. Quindi doveva morire e chissene se Frank Martin non lo avrebbe mai fatto.
Davvero desolante.
In definitiva:
È molto diverso dal primo, secondo me un po' inferiore ma è una questione di gusti.
Di sicuro gli intrecci pieni di colpi di scena e pathos sono fuori discussione in questa serie ma il fatto che l'azione si divida in egual misura in sparatorie, arti marziali e inseguimenti la rende adatta a molti palati.
Jason Statham si conferma un buon protagonista.
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