Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
Dove va il sole dopo il tramonto? I colori opachi ed uniformi, la luce piatta e le inquadrature in cui il protagonista si smarrisce, perdendo la sua centralità, rendono magnificamente il senso di un astro che ha smesso di illuminare. I movimenti e i dialoghi lenti e precisi sono gli scarni residui di una regalità spogliata di ogni fulgore, che ha deposto il suo alone di sacralità, ed ha persino dimenticato il cerimoniale degno del suo rango. Sokurov traccia una poetica fredda e composta del declino, asciutta ed essenziale come un haiku. Questo film è dominato da una razionalità distaccata e ridotta all'osso. La consapevolezza dell'irrimediabile disfatta è perfettamente amalgamata alla grigia quotidianità di un palazzo imperiale ormai vuoto e desolato. Il Paese del Sol Levante rimane sullo sfondo, associato all'immagine di un popolo che troppo bruscamente si è riavuto da un fatale abbaglio patriottico e bellicista.
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