Regia di Mike Newell vedi scheda film
Lo ammetto: questo quarto episodio mi ha in parte sorpreso. E’ un film tutto sommato godibile e di discreta fattura, e non solo relativamente alla celebre saga letteraria e cinematografica del maghetto inglese. Non si può infatti non notare la cura con cui il regista, Newell, ha realizzato questa degna trasposizione del romanzo. Certo, l’intreccio narrativo è stato inevitabilmente ridotto e semplificato, ma il risultato scorre con una fluidità finalmente apprezzabile, ed è quasi scomparsa del tutto quella sgradevolissima sensazione di “frettolosità” che purtroppo affliggeva i prequel, minandone non poco la chiarezza e la credibilità espositive.
Ospite della leggendaria competizione del torneo Tremaghi, quest’anno Hogwarts ha il piacere (e l’onere) di accogliere gli studenti di altre due importanti scuole di magia: la francese Beauxbatons e la teutonica Durmstrang. La rappresentazione di queste ultime risulta senz’altro fedele al testo di Rowling, ed anche piuttosto suggestiva, fin dal momento della loro prima, spettacolare apparizione (anche se la presentazione iniziale delle allieve di Madame Maxime, con quel loro scandaloso balletto, lasciatemelo dire, è davvero ridicola e disgustosa!). Per quanto riguarda poi le scenografie, ancora una volta nulla da eccepire, d’altronde è indubbiamente questo il principale punto di forza dell’intera saga cinematografica: la ricostruzione delle vicende del torneo Tremaghi e delle sue difficili prove è lodevole, e spiccano soprattutto la scena col drago e la seconda prova, ambientata nelle oscure profondità del lago (discreta la realizzazione della trasformazione subita da Harry con l’algabranchia, ma i suoi tuffi fuor d’acqua mi sono sembrati sinceramente fuori luogo- a volte “l’esaltazione” del protagonista è proprio fastidiosa e del tutto gratuita…). Piuttosto deludente, invece, la competizione finale nel labirinto, la più eccitante e significativa nel libro, la più anonima nella pellicola.
Dal fronte della rappresentazione dei personaggi arrivano invece i dati più controversi (ancora una volta l’approfondimento psicologico è praticamente inesistente): Radcliffe sta finalmente imparando a recitare (a proposito, il doppiaggio rimane INSOPPORTABILE: vergogna, fate qualcosa per cambiarlo!!! E’ sempre meglio migliorare a metà strada, piuttosto che continuare testardamente sulla via sbagliata!), e qualche segnale incoraggiante si intravede soprattutto nella sequenza del “ballo del ceppo”. A mio avviso, è proprio questo il momento più riuscito del film, e il protagonista è perfettamente in grado di trasmettere la timidezza e le esitazioni che affliggono l’adolescente Harry in tale occasione. Emma Watson, come al solito, è brava e bella, e continua ad essere di gran lunga la migliore del trio, pur se più in ombra rispetto agli altri episodi, dato che la sua parte si fa ora meno centrale. In ogni caso, anche Grint non se la cava poi così male, in fondo, anche se rimane indissolubilmente intrappolato dallo stereotipo dell’amico “stupidamente divertente”. Da applausi, invece, l’interpretazione di Cedric Diggory, senz’altro la new entry più convincente: davvero bravissimo! Ma veniamo ora alle dolenti note: in primo luogo, la rappresentazione di Krum non mi convince affatto. Dovrebbe trattarsi, di un ragazzo magrissimo (non mi sembra), con la pelle olivastra (non ci siamo), un aspetto da “uccello da preda” (niente da fare), e soprattutto dovrebbe sembrare fin troppo cresciuto (questo almeno sì!). Mi ha in parte deluso anche la trasposizione in carne ed ossa di Alastor Moody: sarà che mi aspettavo (o meglio, SPERAVO) di trovarmi davanti ad una specie di versione magica di Igor (Frankenstein Junior, naturalmente!), sarà che l’attore scelto, pur se bravo, non trasmette il “fascino rivoltante” del personaggio, in ogni caso, il caro Malocchio me lo immaginavo migliore. Pazienza! Anche Delacour non è stata valorizzata al meglio, e il suo fascino da Veela si è misteriosamente dileguato. Ma soprattutto, il vero, principale difetto della pellicola è dato dalla PESSIMA figura di sua maestà Lord Voldemort. Bisogna ammettere che è senz’altro fedele alla descrizione del romanzo, ma è proprio quest’ultima che non mi convince affatto: possibile che il Signore Oscuro, il mago più potente e cattivo di tutti i tempi, l’uomo che ha saputo conquistare la paurosa stima dei mangiamorte e delle più pericolose creature magiche, il feroce e spietato esecutore di centinaia di vittime, venga raffigurato come una specie di “biscia-scarafaggio umanoide”? Cioè, ma dico, scherziamo?! Come cazzo si può pensare di descrivere una tale, maestosa (ed odiosa, sia chiaro) figura in termini così ridicoli e blasfemi? Lord Voldemort DEVE essere bello quanto terribile, perché altrimenti come avrebbe fatto a conquistare la sua temibilissima posizione (oppure vogliamo continuare a sostenere il solito, intollerabile slogan “cattivo, quindi brutto e sporco”?)? Sinceramente, quando l’ho visto risorgere con quell’aspetto, non sapevo proprio se ridere o piangere.
Peccato inoltre per l’assenza del bel discorso finale di Silente (non riportato integralmente), in occasione del quale onora la brillante figura di Diggory con un epitaffio tanto semplice quanto toccante (“scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile”…suona anche particolarmente attuale, non è vero?). Del tutto fuori luogo, poi, l’atmosfera gioiosa che si respira nelle ultime battute della pellicola.
In definitiva, tirando le somme, Il calice di fuoco è probabilmente il miglior episodio della serie, ma pur riuscendo a risolvere alcuni irritanti difetti dei film precedenti, non riesce ancora ad elevarsi al di sopra la soglia del discreto. Comunque, è pur sempre un passo in avanti verso un futuro che gradualmente si presenta sempre più roseo.
Voto = 7
Notevolmente ridotta e semplificata, ma pur sempre fluida ed interessante.
Discreta.
Parecchie cosucce: innanzitutto l'aspetto di Voldmort dovrebbe essere ben più regale e "aristocratico". Il doppiatore di Harry, inoltre, continua ad affossare la bellezza della versione italiana. Manca sempre un degno approfondimento introspettivo dei vari personaggi. E tante altre cose ancora...
Brevissima comparsa la sua. Sinceramente, non la troverei giudicabile...
Bravo nei panni del Signore Oscuro, ma non mi è piaciuta proprio per niente la rappresentazione così orrida e blasfema della sua figura.
Proprio come me l'aspettavo. Veramente in gamba. Complimenti!
Un Codaliscia superlativo. Probabilmente uno dei personaggi più riusciti e convincenti dell'intera saga.
Bravino.
Sei sempre la migliore!
Sta finalmente migliorando...era ora!
Abile sul piano figurativo, lascia un po' a desiderare sul lato dell'approfondimento psicologico dei personaggi, ancora troppo stereotipati (vero tallone d'achille della saga).
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