Regia di Terrence Malick vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=OxuvJU0MVaU
La voce della naiveté - quella di Linda (a orecchio doppiata, se non erro, da Monica Gravina, ovvero la doppiatrice, fra le tante, di Linda Blair ne L’esercista e Natja Brunckhorst in Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino), una bambina che pare, nondimeno, sapere molto più di quello che dice - ci racconta una storia di povertà al tempo dell’abbondanza; di amore al tempo del risentimento; e di tanto disincanto per una vita che centellina le gioie, mentre i dolori dispensa con troppa disinvoltura.
Quello di T.Malick è un melodramma rurale (viola96) ambientato in un’epoca dura, dove l’uomo si fa piccolo al cospetto di una natura che la fa ancora da padrone; dove lo sfruttamento della manodopera obbliga ad esplorare i limiti propri e quelli della propria nazione, salvo poi scoprire che la condizione umana non offre alcuna via di redenzione.
E che l’America -. nella fattispecie - è un gruppo borghese vestito a festa, immobile ed insensibile anche di fronte al solenne ed esemplare scorrere di un fiume (PompiereFI).
Un film crepuscolare (girato al tramonto e con luce quasi perennemente obliqua; lussemburgo) offre a N. Almendros l’opportunità di fotografare in maniera pittorica la sconfinata immensità dell’America dei primi del ‘900 (in modo così encomiabile da consentirgli di vincere l’Oscar) e a Morricone di musicare (con la gran classe che caratterizza sempre le sue partiture) una piccola storia di anime (viola96) che, mesta, attende solo l’oblio del proprio tempo.
Un film malinconico (bradipo68) che, nondimeno, tira poetici fendenti al cuore più per la messinscena suggestiva che per il reale impatto dei fatti, in sé, narrati, ricondotti ad un’eccessiva essenzialità (jonas).
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