Regia di Terrence Malick vedi scheda film
melodramma disteso e lineare, che evita ogni eccesso, pesantezza ed enfatizzazione. Visivamente magnifico, sa offrire un suggetivo quadro dell'America rurale d'inizio secolo (non priva di riferimenti socio-politici). Due le annotazioni da fare: 1) l'estetica fordiana (le danze, il lavoro di gruppo, le funzioni religiose, i campi lunghi, le ombre stagliate sulla luce rossa del tramonto...); 2) il naturalismo, chiave di lettura decisiva del film e forse dell'intera (seppur esigua) opera malickiana: animali, prati, persino insetti e fili d'erba, sono protagonisti tanto quanto i personaggi in carne ed ossa e determinano il corso degli eventi. In definitiva, e' un elegia poetica sia sulla sinergia sia sullo scontro (le cavallette!) tra Uomo e Natura
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