Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Due contadini non possono sposarsi perché il matrimonio costa troppo. L'unica soluzione davanri alla società è inscenare un rapimento.....
Sulle prime sembra un'operina un po' frivola, ma a poco a poco si fa apprezzare soprattutto per l'originalità di situazioni e personaggi, e per il tono a metà tra il faceto e il serio.
Mastrioanni è forse ancora alla ricerca di se stesso, ma non sfigura nella parte del contadino ciociaro, e la Vlady, con i suoi occhi scintillanti (e spesso in sottoveste), mi sembra dia una buona interpretazione. In generale, si nota un certo equilibrio nella direzione degli attori da parte di De Santis; qui il rischio era cadere nella farsaccia popolare, nei toni troppo coloriti, e nelle caricature (come, purtroppo, in “Brutti, sporchi e cattivi” di Scola). Ho anche apprezzato certi personaggi buffi e fuori dagli schemi, come il nano, il prete, il commissario di polizia, e gli straccioni davanti alla chiesa. Mi ha fatto ridere, invece, la finta lite tra le due famiglie.
Quanto al contenuto, mi è piaciuta una non banale riflessione su certe usanze imprescindibili per i matrimoni, come lo sfarzo e i banchetti per folle di invitati. A star dietro a questi dettami sociali, va a finire che i poveracci neppure si sposano.
Non tra i migliori film di De Santis, ma pure una piacevole variazione leggera ma non banale sui valori e agli ambienti in cui il regista credeva.
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