Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Commedia coloratissima che il regista di Riso amaro girò nelle zone di cui era originario (Fondi, provincia di Latina), quasi come reazione ai critici della sinistra più ottusa, che pretendevano da registi come lui, Rossellini e De Sica la continuazione ad libitum del neorealismo. Perché De Santis era sì comunista («communista così!!!» oserei aggiungere con il Mario Brega di Un sacco bello), ma, come lo scrittore Vittorini, non aspirava a suonare il piffero della Rivoluzione. Detto questo, il film è moderatamente divertente, più che nella trama (che parodizza, ma anche banalizza, quella di Romeo e Giulietta) nelle schermaglie verbali delle famiglie dei due promessi sposi, il cui matrimonio, alla fine, s'ha da fare.
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