Regia di Elio Petri vedi scheda film
Insieme a L'ASSASSINO, I GIORNI CONTATI e' forse uno dei lavori meno menzionati di Elio Petri, oscurato probabilmente dalle successive pellicole uscite in un periodo politico-sociale molto caldo, tanto da farle conoscere e apprezzare anche oltreoceano. L'opera seconda di Petri, racconta del cinquantatreenne Cesare (Salvo Randone), un idraulico vedovo che un giorno d'estate in un tram affollato di Roma, vede morire per arresto cardiaco un suo coetaneo. Decide di non lavorare più, convinto che a breve la medesima sorte toccherà anche lui. Comincia a ciondolare in giro per la città senza una meta precisa. Si reca all'aereoporto di Fiumicino che probabilmente non aveva mai visto, visita musei e conosce un mercante d'arte, corteggia una sua vecchia fiamma sposata e con prole, viene quasi sedotto dalla figlia adolescente della sua padrona di casa. Crisi esistenziale di un'uomo qualunque convinto che la sua fine sia ormai vicina, ma che deve preoccuparsi per forza di cose della sua sopravvivenza, arrivando a chiedere consigli a un vagabondo che vive di espedienti e a invischiarsi in situazioni illegali con un gruppo di pericolosi truffatori. Personalmente sono rimasto più toccato dagli aspetti sociali del film, rispetto a quelli più psicoanalitici. Bramosia di produrre e di arricchirsi, il bom economico, differenze sociali sempre più evidenti. Opera che anticipa la celebre trilogia della nevrosi, ma che io sotto alcuni aspetti gli preferisco, se non altro per il taglio squisitamente neorealista che si contrappone a quei personaggi e a quello stile forse e talune volte eccessivamente grotteschi e sopra le righe che diverranno una costante nel cinema di Petri. Gigantesco Salvo Randone.
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