Regia di Elio Petri vedi scheda film
VOTO 7/8 ESISTENZIALISTA (Tv 19 Novembre 2010) "I giorni contati" è un grande dramma esistenzialista, sviluppato secondo lo schema causa-effetto; il personaggio assiste ad un evento straordinario che genera in lui un ripensamento sulla vita stessa, sul senso del vivere, sul perchè vivere. Petri, Guerra e Romano delineano la sceneggiatura evitando ambienti borghesi (vedi Antonioni, qui invece Cesare è un semplice idraulico), inserendo l'azione in evocative locations di sapore neorealista, rifiutando sia l'autodistruzione (la paura di morire, la fuga di fronte al dolore fisico) che la misantropia (Cesare cerca sempre un contatto umano, lo cerca quasi disperatamente, scontrandosi contro l'incomunicabilità e l'alienazione dell'uomo moderno) abbracciando invece un'idea, amara e incontenibile di nichilismo. Il film diventa quindi un attacco frontale al capitalismo e alla società dei consumi, mantenendo una stratificazione e una complessità nelle argomentazioni notevoli, convogliate in un finale inevitabilmente rassegnato e pessimista. La messinscena poi è tipica del regista, sia nei pregi -ottimo senso visivo- che nei difetti -abuso di toni surreali-, centrando sequenze da antologia -quella "balneare" ad esempio-, coadiuvata dalla grande interpretazione di Randone, un eroe esistenzialista perfetto e dall'eccellente supporto delle componenti tecniche (montaggio e splendida fotografia b/n).
Lascia indubbiamente il segno, da rivalutare.
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