Cesare è un idraulico cinquantacinquenne, vedovo. Visto morire un coetaneo, Cesare diventa conscio che la morte potrebbe colpire anche lui. Decide così di lasciare il lavoro e godersi quel che gli resta da vivere. Ma è inutile rincorrere la giovinezza ormai passata, coltivare speranze che si risolvono in altrettante delusioni: per sconfiggere la disperazione e la solitudine non gli resta che tornare al lavoro. Intensa e amara elegia sullo sfiorire della vita, il film di Elio Petri tratta, con eccellenti sensibilità e misura, un argomento insolito. Salvo Randone è formidabile e dà alla figura di Cesare una "verità" eccezionale.
Sorprendente e dimenticato, piccola gemma quasi astratta sul vivere e relativo male. Impossibile da raccontare, una galleria di personaggi che fotografano il mondo che li circondano fra i quali un insidioso Paolo Ferrari.
E per non parlare di quando il protagonista Cesare si incontra con l'amico contadino Costantino nell'agro laziale...
Rielaborando in modo assolutamente originale la lezione del Neorealismo e quella della Nouvelle Vague, Petri, alla sua seconda fatica di regista, già dimostra di essere Petri. Non si tratta di una tautologia, ma di un unicum nel panorama cinematografico contemporaneo. Non c'è etichettatura che regga.
Voto: 10 solo perché non si può contare oltre.
Una lucida analisi marxista contro le illusioni dell'esistenzialismo battute sul loro stesso terreno. Film grandioso, troppo oltre per il pubblico dell'epoca...
Voto 5,5. [10.04.2014] Film abbastanza insolito nel panorama italiano di quegli anni. Ambizioni notevoli ma risultato spezzettato e un pochino didascalico.
Liberarmi dalla schiavitù del lavoro, riposarmi, vedere il mondo con nuovi occhi! Ma la vita che mi imprigionava era tutto quello che ero, fuori trovai solo la morte in attesa.
Primo premio al Festival di Mar del Plata (battendo "Jules et Jim"). Struggente, amaro, pessimista… ma bellissimo. Da non perdere. Il Centro Sperimentale di Cinematografia lo ha appena restaurato e l'ha reso fruibile al pubblico.
Interessante e poco conosciuto film di Elio Petri. Certo il film appare molto diverso da quelli successivi di Petri, ma è molto affascinante e poetico e credo sia un film da riscoprire.
“I giorni contati” è l’opera più personale e sentita di un regista, Elio Petri, ancora oggi troppo colpevolmente sottovalutato. All’epoca della sua uscita nelle sale cinematografiche, il pubblico bocciò clamorosamente questo bellissimo film. Forse la causa del suo insuccesso commerciale è da ricercare nella cupezza e nella disperazione che… leggi tutto
Cesare (Salvo Randone) è un idraulico che passati i 50 anni ha una crisi esistenziale che lo porterà a lasciare il posto di lavoro, a infastidire amici e conoscenti con considerazioni astratte sulla vita e sulla morte, infine ad esaurire i soldi messi da parte e a cercare di raccattarli qua e là.
Film introspettivo di Elio Petri, buono su tutta la linea, dalla… leggi tutto
Film (e in alcuni casi serie televisive) ambientati in grandi città e con un attenzione particolare verso l'ambientazione metropolitana-urbana a livello registico e fotografico.
Questa lista (in continuo…
FESTA DELLA SCHIAVITU' (EHM, DEL LAVORO)
Una festa avversata da lorsignori
abituati a possedere e comandare
avvezzi ad aver dalla vita tutto a priori
incapacitati a…
Insieme a L'ASSASSINO, I GIORNI CONTATI e' forse uno dei lavori meno menzionati di Elio Petri, oscurato probabilmente dalle successive pellicole uscite in un periodo politico-sociale molto caldo, tanto da farle conoscere e apprezzare anche oltreoceano. L'opera seconda di Petri, racconta del cinquantatreenne Cesare (Salvo Randone), un idraulico vedovo che un giorno d'estate in un tram affollato…
Da tempo Pupi Avati, in varie conferenze, racconta la sua esperienza di vita, focalizzando l'attenzione del pubblico su una parabola. Quella della "ellisse". Di cosa si tratta? È semplice, per quanto…
Dillinger è morto: no, in realtà è risorto perchè Dillinger era già in Salvo Randone, in un protagonista di un film a suo modo unico, vuoi perchè girato in un periodo dove il neorealismo era ormai un ricordo e le elucubrazioni filosofiche trovavano poco spazio in un'Italia in pieno boom economico. Così il protagonista, che passa da un cimitero ad…
A.utomunito e A.mante delle Belle A.rti cercansi (A.stenersi perditempo: arricciatori di code di maiale, raddrizzatori di banane e vice-presidenti del… segue
Dopo aver visto morire d'infarto un uomo della sua stessa età, Cesare, stagnaro cinquantatreenne, decide di di trascorrere il tempo che gli resta da vivere senza lavorare. In diem vivere: questa sembra diventare la sua filosofia di vita, sfaccendarsi e perdersi nel quotidiano senza proiettare la propria esistenza nel domani, perché per Cesare, ossessionato dalla…
Che dire di questa preziosa pellicola…
A rifletterci un po’, mi viene da pensare che la lettura esistenzialistica che se ne può dare non sia del tutto appropriata. Certo, Petri, anche per esperienza autobiografica del padre, riprende un uomo cinquantenne che lascia il lavoro di artigiano idraulico, perché scosso dal decesso improvviso di un signore a…
Cesare (Salvo Randone) è un idraulico che passati i 50 anni ha una crisi esistenziale che lo porterà a lasciare il posto di lavoro, a infastidire amici e conoscenti con considerazioni astratte sulla vita e sulla morte, infine ad esaurire i soldi messi da parte e a cercare di raccattarli qua e là.
Film introspettivo di Elio Petri, buono su tutta la linea, dalla…
Che la nostra vita abbia i giorni contati rimane una verità astratta, finché non la si tocca con mano. È quello che succede all’idraulico Salvo Randone, vedovo di mezza età, che vede uno sconosciuto morire in tram per un infarto e decide di dare una sterzata alla propria esistenza, smettendo di lavorare e dedicandosi ad attività che fino allora aveva trascurato. Si perde in vagabondaggi…
Cesare Conversi, stagnaro, si trova a riflettere sulla propria vita dopo avere casualmente assistito all'improvvisa morte di uno sconosciuto, pressappoco suo coetaneo, sull'autobus. Vedovo da tempo, Conversi vive da solo in una camera a pensione; ha un figlio che però va a trovarlo soltanto quando ha bisogno di soldi, usando come arma il nipotino. La riflessione cui è spinto l'uomo a seguito…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (8) vedi tutti
Sorprendente e dimenticato, piccola gemma quasi astratta sul vivere e relativo male. Impossibile da raccontare, una galleria di personaggi che fotografano il mondo che li circondano fra i quali un insidioso Paolo Ferrari. E per non parlare di quando il protagonista Cesare si incontra con l'amico contadino Costantino nell'agro laziale...
commento di catcarloUn film che confonde la vita. 8
commento di BradyRielaborando in modo assolutamente originale la lezione del Neorealismo e quella della Nouvelle Vague, Petri, alla sua seconda fatica di regista, già dimostra di essere Petri. Non si tratta di una tautologia, ma di un unicum nel panorama cinematografico contemporaneo. Non c'è etichettatura che regga. Voto: 10 solo perché non si può contare oltre.
leggi la recensione completa di ProfessorAbronsiusUna lucida analisi marxista contro le illusioni dell'esistenzialismo battute sul loro stesso terreno. Film grandioso, troppo oltre per il pubblico dell'epoca...
leggi la recensione completa di logosVoto 5,5. [10.04.2014] Film abbastanza insolito nel panorama italiano di quegli anni. Ambizioni notevoli ma risultato spezzettato e un pochino didascalico.
commento di PPLiberarmi dalla schiavitù del lavoro, riposarmi, vedere il mondo con nuovi occhi! Ma la vita che mi imprigionava era tutto quello che ero, fuori trovai solo la morte in attesa.
commento di michelPrimo premio al Festival di Mar del Plata (battendo "Jules et Jim"). Struggente, amaro, pessimista… ma bellissimo. Da non perdere. Il Centro Sperimentale di Cinematografia lo ha appena restaurato e l'ha reso fruibile al pubblico.
commento di filmleoInteressante e poco conosciuto film di Elio Petri. Certo il film appare molto diverso da quelli successivi di Petri, ma è molto affascinante e poetico e credo sia un film da riscoprire.
commento di florentia viola