Regia di Sergio Bergonzelli vedi scheda film
Un gruppo di terroristi, dediti a sesso di gruppo, traffico d'armi e droga, durante una sorta di festino erotico, uccide, a scopo di furto, un senatore (e produttore cinematografico) bisessuale. Il figlio, capitato sul luogo dell'omicidio, una inquietante villa della periferia di Pisa, spara e ferisce l'unica ragazza del gruppo (che si era opposta alla violenza a morte sull'uomo), un tempo fidanzata sua e, in seguito, amante della sorella. Dopo lo sconcerto iniziale, i figli decidono di approfittare della situazione per intascare la polizza sull'assicurazione di morte del politico. Ma c'è un ma: la morte deve essere naturale! Come fare? La sorella medico può risolvere la situazione, però troppa gente sa o pensa a strane ipotesi, gli sviluppi...
Labirintico thriller politico (ma non solo!), troppo rozzo nella messa in scena per essere preso totalmente sul serio (almeno nel primo tempo), però efficace nella denuncia che sembra porre (involontariamente?) alla società del periodo (rivoluzionari falsi e ricchi perversi). Avrebbe anche personaggi azzeccati (oltre a quelli già descritti c'è pure un reporter appassionato di sensazionalismo e una tata, interpretata da una Alida Valli tra il tenero e il folle, troppo curiosa) però i dialoghi sembrano, spesso, troppo ironici, anche quando servono a rivelare (narrativamente bene!) la vera natura di ogni protagonista. L'idea di Bergonzelli era, quindi, di fare un lavoro grottesco? Chissà! Anche se sembra pure un mondo movie travestito da poliziesco.
A volte pure sadico (con scene incredibili!), colonna sonora a tratti da commedia (i brani peggiori) a volte malinconica (la parte migliore). In una piccola parte c'è pure un giovane Maurizio Mattioli che interpreta uno spietato esattore della mafia. Ad un certo punto salta fuori lo spionaggio, il metacinema e mille altre cose che, fino ad un attimo prima, c'entravano nulla. Sarebbe da inventare un genere nuovo per questo film (da tanti che ne mischia!). E, in questo supergenere, potrebbe pure essere un capolavoro. Solo che non sappiamo quale sia tale genere (e/o se esiste!). Dovrebbe esistere anche una edizione (per l'estero) con scene hardcore.... Mah! Gran colpo di scena (politicissimo!) finale. Quanto ci mancano i registi come Bergonzelli!
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