Regia di Sergio Bergonzelli vedi scheda film
Bergonzelli come regista sfoggia incolmabili lacune tecniche e questo rende interessanti - da un certo punto di vista - i suoi lavori; Porco mondo è senz'altro fra i suoi più ambiziosi, un sexy thriller a un passo dal porno con una sceneggiatura (Leandro Lucchetti e Jose G. Maero) barcollante, dialoghi pietosi, ma tanti personaggi e un sottofondo addirittura di pesantissima, feroce critica sociale. Nonostante questo apparentemente eccessivo prendersi sul serio (che è in realtà probabilmente la cosa migliore del lavoro, quasi profetico nel raccontare il declino di un noto politico a suon di droga e sesso), Porco mondo riesce a essere comunque trasandato, sciatto, scritto e girato con approssimazione quanto basta per risultare involontariamente esilarante. C'è perfino una sorta di citazione-omaggio di Effetto notte di Truffaut, verso la fine, con inserto metacinematografico da far accapponare la pelle (per il disgusto, certo); eppure sarà la mediocre cifra stilistica o l'innocua portata delle sue storie, il cinema di Bergonzelli riesce sempre a divertire più di quanto faccia inorridire. Sulla partecipazione in un ruolo secondario (ma non minimo) di Alida Valli si può solo dire che è sprecato perfino l'utilizzo del termine 'sprecato'; in un cameo c'è anche il giovane Maurizio Mattioli (bruto picchiatore malavitoso) e tutto il resto del cast è anonimo. Il doppiaggio aiuta la pellicola a recuperare parecchio in qualità, perchè la recitazione è realmente dilettantesca; una buona parola si può però spendere a favore della colonna sonora di Nello Ciangherotti, certamente l'elemento più dotato nel cast tecnico, che però nella sua carriera collaborò solamente a qualche lavoro di Bergonzelli. 1/10.
Un insospettabile senatore muore durante un'orgia a base di droga. Ma troppi conoscono i suoi pericolosissimi segreti; fra questi c'è anche il figlio, aspirante cineasta che decide di girare un film sulla squallida storia paterna. Titolo: Porco mondo.
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