Regia di Luigi Vanzi vedi scheda film
Un viaggio attorno ai locali notturno di tutto il mondo per osservare in prima fila gli spettacoli più divertenti e spregiudicati, dallo striptease ai saltimbanchi, dai numeri musicali agli addestratori di animali... e molto altro ancora.
Il ferrarese Luigi Vanzi cominciò nel cinema come assistente di Antonioni e Zurlini, per poi accettare la prima occasione disponibile per passare dietro la macchina da presa lui stesso: questo Il mondo di notte, raccogliticcio mondo movie ante litteram che vuole idealmente proseguire e ampliare il discorso di Europa di notte, diretto pochi mesi prima da Alessandro Blasetti. In sostanza si tratta di due ore di varietà assortito scegliendo numeri bizzarri, eccezionali e anche un filo pruriginosi tenutisi nei locali di varie città mondiali. Chiaramente si parte da Parigi, con le sue celeberrime ballerine e le spogliarelliste, per poi spostarsi nella peccaminosa Amburgo e quindi negli Usa e in Cina... Certo, questa non era la migliore delle occasioni possibili per il debutto registico, ma d'altronde nel corso della sua successiva carriera Vanzi non si distaccherà mai dal cinema di genere più poveristico, spesso firmandosi come Vance Lewis. Se qualcosa di positivo si vuole dire, comunque, Il mondo di notte è composto di materiale originale (cioè appositamente girato per questo lavoro) e del tutto 'pulito', privo di eccessi sia nelle immagini che nel commento in voce off scritto – non sorprenderà – da Gualtiero Jacopetti: siamo nel 1959, del resto, e già così come è uscito questo film deve aver destato perplessità e critiche censorie. Qualche spezzone (per es. quello dell'addestratore di cani o l'orchestra 'rumorista') è godibile ancora oggi, ma la maggior parte delle performance risulta oggi datata o innocua. Nastro d'argento (!) alla fotografia di Tonino Delli Colli. 2,5/10.
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