Regia di Jacques-Yves Cousteau, Louis Malle vedi scheda film
L'esordio di Louis Malle in lungometraggio, dopo un paio di corti, non poteva essere migliore: a fianco dell'esperto Cousteau gira - occupandosi personalmente della fotografia - questo spettacolare documentario che finirà premiato sia a Cannes, Palma d'oro, che agli Oscar, come miglior documentario: un vero trionfo. E si capisce perchè: nel 1956 l'attrezzatura tecnica per girare un lavoro di questo tipo non era alla portata di tutti e le immagini del Mondo del silenzio erano senz'altro strabilianti; Cousteau disponeva infatti di una barca, la fida Calypso, un equipaggio e soprattutto dei mezzi tecnici per potersi avventurare nei fondali oceanici a caccia di meraviglie naturali. Senza contare, chiaramente, le profonde conoscenze del mare da parte del comandante Cousteau. Malle in tutto ciò è poco più che un 'mozzo': ma un apprendistato del genere è decisamente onorevole; due anni dopo esordirà da solo dietro la macchina da presa con il bellissimo Ascensore per il patibolo. Musiche suggestive di Yves Baudrier, collaboratore di fiducia di René Clement; la voce del narratore nell'edizione originale è quella di James Dugan. 7/10.
Immagini dagli abissi oceanici: Cousteau e la sua troupe incontrano balene, squali, tartarughe e tantissime altre specie ittiche, più o meno note, appariscenti, curiose.
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