Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Nel 1965 Anthony Dawson, ovverosia il romano Antonio Margheriti, poteva già vantare qualche anno di frequentazione del cinema 'di genere', quasi esclusivamente nel peplum (film in costume antico); questo è però il suo primo lavoro di fantascienza, e non sarà l'ultimo. E' difficile intuire le ragioni per cui si riuscì a creare un pubblico anche per un filone a bassissimo budget e contemporaneamente con tanto complicate esigenze tecniche di messa in scena, ovviamente disattese con inevitabile puntualità in ogni pellicola di quel periodo; non basta, per capirsi, il mestiere di Margheriti per confezionare un prodottino credibile e sensato quando le scenografie sono palesemente false e tutte le sequenze spaziali comportano l'utilizzo di modellini di cartone ripresi squallidamente in campo stretto, quando inoltre il cast si compone di quasi tutti illustri sconosciuti non particolarmente portati - per giunta - per la recitazione. Lisa Gastoni e Massimo Serato sono i nomi che spiccano principalmente, ma il vero protagonista è il discutibile (come attore) Tony Russel; in un ruolo marginale compare anche il giovanissimo Franco Nero. La sceneggiatura è firmata da Ivan Reiner e Renato Moretti e non brilla certo per originalità; l'aiuto regista è Ruggero Deodato, alle prime armi, nella decade successiva noto per alcuni lavori 'estremi' come il famigerato Cannibal holocaust (1980). 2/10.
Sulla stazione spaziale Gamma 1, abitata da umani e androidi, uno scienziato con ambizioni di potere ordina il rapimento di alcune personalità. Gli si opporrà il comandante della stazione.
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