Regia di Germaine Dulac vedi scheda film
Sono rimasto estasiato dalla visione di questo film. Che dire? Un capolavoro. Degno di Bunuel. Un film conteso fra impressionismo e surrealismo. A ben vedere, la differenza fra il film della Dulac e "Un Chien Andalou" o "L'Age D'Or" è proprio il venire meno, nelle opere dello spagnolo, di tutta la componente impressionista, ossia trucchi, sovraimpressioni, ralenti, filtri, deformazioni, giochi ottici, insomma tutto ciò che "interviene" pesantemente sull'immagine, modificandone l'aspetto esteriore. Il cinema di Bunuel, anche nelle sue accensioni visionarie, non ha mai alterato "psichedelicamente" le immagini e si è sempre attenuto ad un apparente realismo. E forse è proprio questo il motivo per cui Bunuel ancora oggi viene ricordato come un Maestro, mentre la Dulac (come altri impressionisti francesi) come sostenitrice di uno sperimentalismo spregiudicato, ma altresì fine a se stesso. Personalmente, credo invece che, al di là di trucchi, simbologie, libere associazioni, "musica per gli occhi" etc..."La coquille et le clergyman" resti un'opera del tutto riuscita, ispirata, carica di trovate ma anche molto organica, compatta. Si tratta di un autentico film-sogno (che in alcuni momenti precipita nel film-incubo). Non so voi, ma a me capita, nei sogni, di vivere esperienze non dissimili da quelle provate dal povero prete protagonista: azioni banali ripetute all'infinito, senza riuscire a raggiungere l'obiettivo (la chiave "onnipotente" del curato spalanca porte che non conducono da nessuna parte); locali che si popolano improvvisamente di persone sconosciute; gesti enigmatici; momenti in cui il tempo pare ristagnare fino a quando un'atto eversivo (lo strangolamento di un colonnello, il ripetuto sfilare del reggiseno ad una donna conturbante, ma anche semplicemente il far cadere e distruggere in mille pezzi un manufatto di ceramica) non fa precipitare vertiginosamente la situazione, magari catapultando il proprio sguardo da un luogo buio ed angusto ad uno scenario en plain air...Insomma, meteriale per Freud...Questo ipnotico film, pervaso da una tensione erotica, ha la vena anti-autoritaria e l'abbandono alla pura forza del desidero che abitano i film del miglior Bunuel...se Inside Man è in giro da queste parti, batta un colpo, che voglio sentire una sua opinione! ;-)
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