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Giordano Bruno

Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film

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La recensione su Giordano Bruno

di Baliverna
4 stelle

Un film didascalico che di più non si potrebbe, praticamente un manifesto delle idee sessantottine su cultura e Chiesa, che ha quasi il proposito di inaugurare una nuova era. La conduzione di Montaldo non si può dire solida e vivace, ma se la cava abbastanza. Da una parte il film è un po' claustrofobico, volendo forse ricreare la prigionia e l'angoscia di Bruno, dall'altra lo è in modo non del tutto efficace, e si sente quindi la mancanza di qualche inquadratura d'esterno. La scena della conferenza universitaria in soggettiva è così ideologica da sembrare la ripresa di una delle tante occupazioni e autogestioni sessantottine, con tanto di manifesto rivoluzionario proclamato in punti. Se il film di per sé è al livello della sufficienza, i problemi principali nascono proprio nel confronto tra il Bruno storico e il Bruno di Montaldo e Volontè. Qualcuno è mai andato a leggersi le sue opere, senza accontentarsi di qualche aforisma estrapolato dal contesto, o studiare la sua biografia? Chi lo ha fatto, ha capito che Giordano Bruno non era un filosofo, un libero pensatore, o il precursore della scienza moderna, o ancora il teorico della nuova pace mondiale, ma un oscuro figuro dedito all'occultismo, alla magia (nel vero senso) agli intrallazzi in alto loco, e propugnatore delle più bizzarre e bislacche teorie sul mondo e sul cosmo. Nulla avevano queste a che fare con la scienza, né di allora né di oggi. Fingendosi, a seconda dell'opportunità, cattolico, anglicano, luterano, calvinista, ordì intrighi nelle capitali di mezza Europa. Il suo scopo dichiarato era ottenere sufficienti potere e denaro per praticare e applicare le sue teorie magiche sul controllo della volontà altrui, sul potere degli elementi e delle pietre, e altre diavolerie del genere. Era inoltre convinto di essere capace, dicendo determinate formule magiche in presenza della vittima, di impossessarsi della sua volontà e di disporne a piacimento. Era questo che calcolava di fare con Clemente VIII. Mi fermo qua. Scusate la lunghezza, ma ogni tanto è necessario che qualcuno dica la verità su determinati personaggi e argomenti, che vengono mistificati e falsificati allo scopo di attaccare la Chiesa Cattolica, che è il vero bersaglio del film di Montaldo. Il ritratto che ne fa è così studiatamente negativo e falso, che non sapevo se sorridere o piangere. Chi non mi crede su Bruno, vada a leggersi certe sue opere come “Lo spaccio della bestia trionfante”, “De vinculis”, “De magia”.  

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