Regia di Gabriele Crisanti, Stelvio Massi vedi scheda film
L'ennesimo, eccessivo capitolo di una saga, quella dei mondo movie, ormai prossima a compiere il terzo decennio di vita. Nulla rimane però dell'innocenza (già parzialmente corrotta in origine, a dire il vero) con cui Jacopetti, Prosperi e Cavara si approcciavano al loro primo Mondo cane (1962): Massi, già autore di un Mondo cane oggi (1985), precipita da subito nel sensazionalismo più becero svelando maldestramente la ricostruzione scenica degli effetti e dei trucchetti della pellicola, mostrando apertamente la finzione del set. Più che un mondo movie, un lavoro davvero immondo, privo di fantasia, squallido e con un commento (dalla voce di un narratore esterno) che scade ripetutamente in risibili battutine anche a sfondo razzista (basti ascoltare la sequenza sugli omosessuali, nel 1988!). Il co-regista Gabriele Crisanti, già al fianco di Massi nel precedente Mondo cane oggi, è in realtà semplicemente il produttore: probabile che non abbia avuto alcun ruolo dietro la macchina da presa. Quando uscì venne proibito ai minori di 18 anni: non basta, bisognerebbe proibire a tutti questa schifezza. 1/10.
Bizzarrie e amenità, stranezze e perversioni attorno al globo: dai bambini del terzo mondo agli esattori sudamericani in giacca e cravatta, dai peep show alle torte a forma di organi genitali, ai porno-taxi su cui è lecito accoppiarsi liberamente...
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