Regia di Lewis Teague vedi scheda film
Squadra che vince non si cambia e, dopo neanche un anno, ecco il sequel di All'inseguimento della pietra verde. Il film è brillante, ma decisamente inferiore all'originale, anche a causa del cambio di regia. Il talento di Michael Douglas, Kathleen Turner e Danny de Vito non si discute, ed è proprio quello che salva il film dalla mediocrità.
"Il gioiello del Nilo" riparte da dove"All'inseguimento della pietra verde" era terminato. Il trio d'attori è sempre affiatato, ma la trama è meno interessante e si trascina fino all'inevitabile lieto fine. Kathleen Turner catturata da un emiro cattivo che si salva da sola e porta con sè un personaggio enigmatico chiamato il "Gioiello". Micheal Douglas che parte alla sua ricerca e, dopo averla ritrovata, "pilota" alla sua maniera un jet. Danny de Vito che si appiccica a Douglas per la questione dello smeraldo verde, per poi redimersi e aiutare il duo Wilder/Colton a salvare capra e cavoli. La regia di Lewis Teague non è quella di Robert Zemeckis e si vede. Comunque sia, è un film che si guardicchia.
Joan Wilder è catturata da un emiro, Jack A. Colton corre in suo aiuto, assieme al truffatore Ralph, dopo aver saputo che l'emiro gli ha fatto saltare la sua adorata barca.
Azzeccata, sopratutto Billy Ocean con il suo brano "When the going gets tough the tought get going", con Kathleen Turner, Mocheal Douglas e Danny de Vito che gli fanno da coristi.
Come film è superfluo, ma si vede lo stesso per la simpatia dei protagonisti.
Convenzionale.
Divertente, ma non come in "All'inseguimento della pietra verde".
Sempre acido, sempre sarcastico.
Sempre brava, sempre bella, sempre eroica.
Ripescato da Micheal Douglas dai film italiani degli anni'60, dove anche li faceva il cattivo, o il belloccio. Simpatico emiro cattivo.
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