La recensione su Il gioiello del Nilo

di supadany

6 stelle

Dopo l’ottimo successo di “All’inseguimento della pietra verde” arriva il conseguente, quanto improrogabile, sequel, ma se da un lato rimangono i tre protagonisti a sorreggere la baracca con la loro bravura, dall’altro si registrano anche defezioni fondamentali in altri comparti che alla resa dei conti minano la qualità di questo film che non è certo da cestinare, ma che al contempo fa anche rimpiangere il brillante capitolo originale.

Jack (Michael Douglas) e Joan (Kathleen Turner) vivono ormai insieme un’esistenza tranquilla, ma mentre il primo rimpiange le avventure di un tempo, la seconda è ormai a corto dell’ispirazione letteraria che l’ha resa celebre proprio per lo stesso motivo.

Ma l’avvento dello sceicco Omar, che le chiede di scrivere la sua biografia, li porta nuovamente in terre lontane.

Non ci metteranno molto a cacciarsi nei guai, anche perché la figura di Omar non è affatto benevola.

Seguito fortunato al botteghino (incassò poco di meno, e quindi comunque tantissimo, del primo episodio), ma meno dal punto di vista critico ed infatti il paragone con il precursore si risolve con una netta sconfitta per questo secondo capitolo.

Perdere un regista, ai tempi brillantissimo, come Zemeckis è senza dubbio alcuno un duro colpo, ma il film può (non) “vantarsi” anche di una sceneggiatura sostanzialmente più claudicante e quindi meno efficace e spedita sotto quasi tutti i punti di vista.

Fortunatamente rimangono i tre interpreti chiave e soprattutto l’alchimia tra Douglas e la Turner è ancora una volta, se non ancor di più (visto appunto quanto scritto pocanzi), trave portante di tutta la vicenda.

E se lo spirito di fondo rimane quello, ovvero un’avventura in terre lontane ed affascinanti (anche questo da un piccolo aiuto al film), l’evoluzione delle dinamiche in gioco è assai meno spigliata.

In sintesi la “battaglia” col precursore è sostanzialmente persa (senza nemmeno arrivare ai punti), anche se ci sono ancora momenti divertenti e lo spirito, per quanto annacquato da minori necessità personali (qui si puntò solo al successo e non sulle idee), non sia del tutto da buttare.

(Solo) Discreto.
VOTO : 6,5/10.