Regia di Luigi Scattini, Georges Combret vedi scheda film
Una compagnia assicurativa inglese rischia il lastrico dopo una sospetta serie di morti assicurati sulla vita per ingenti somme. L'agente Lester vola prima in Brasile, poi a Hong Kong per seguire da vicino alcuni casi sospetti, ma non ricava nulla. La sorprendente verità lo attende al ritorno a Londra.
C'è qualcosa che rende originale e forse addirittura unica questa pellicola di Luigi Scattini, padre dell'attrice Monica: scritta (dall'esperto Ernesto Gastaldi) e girata come una spy story dagli scenari esotici e dall'azione mozzafiato, ha per protagonista un agente non tanto segreto, ma assicurativo. Per il resto, comunque, al di là di questa curiosità si tratta di un film da quattro soldi, realizzato in fretta e furia senza grandi idee, sicuramente non memorabile. L'americano Richard Harrison è il protagonista, con comprimari del calibro di Giacomo Rossi Stuart, Bernard Blier, Silvio Bagolini e con la belloccia di turno impersonata da Helene Chanel (ma c'è anche Dominique Boschero). Coproduzione fra Italia e Francia con gran parte del budget destinato alle trasferte per le riprese all'estero, Duello nel mondo sbaglia titolo (così com'è sembra un mondo movie sull'antica usanza del regolamento di conti fra gentiluomini), ma non momento per uscire: nel 1966 i sottoprodotti nostrani ispirati alle gesta di James Bond/007 erano ormai numerosissimi e questo lavoro, nel relativo mucchio, non sfigura affatto. Piacevole la colonna sonora: bella forza, è di Piero Umiliani. Scattini torna al lavoro qualche mese più tardi con La sfinge d'oro (1967), altrettanto avventuroso, ma con qualche ambizione in più. 3/10.
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