Regia di Giuseppe Maria Scotese vedi scheda film
Ironico mondo movie sui lati più scabrosi e pruriginosi di alcune metropoli attorno al pianeta.
Londra, Granada, Istanbul, Parigi, Las Vegas... in questo giro attorno al mondo il regista (e autore del testo letto dalla voce carismatica di Alberto Lupo) Giuseppe Maria Scotese focalizza le sue attenzioni su una serie di situazioni scabrose, pruriginose, ma non particolarmente oscene o violente; c'è il dramma, ma non la tragedia, c'è l'erotismo, ma non la pornografia in questo Le città proibite – sottotitolo: Un mondo si rivela. Siamo nel 1964 e il filone dei 'mondo movie' è alquanto in voga, dopo l'exploit incredibile del Mondo cane di Jacopetti-Prosperi-Cavara (1962); mentre alcuni colleghi affondano il coltello nella piaga, recuperando materiale che spesso va oltre ai limiti della censura dell'epoca e assemblandolo in sgangherate pellicole scandalistiche, Scotese confeziona un'operina in vago odore di scandalo, ma nulla più, nella quale si accenna tantissimo, ma si mostra davvero poco, pur mantenendo l'esile (pretestuosa, meglio) linea narrativa di buona parte dei lavori affini. Le scene più ricorrenti sono quelle di ballo, tanto per capirci. Meglio in ogni caso di ciò che il regista saprà fare nel seguente, e simile, Acid – Il delirio dei sensi (1968), più smaccatamente provocatorio e moralistico. 2,5/10.
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