Regia di Roberto Malenotti vedi scheda film
Anni '80, anni di musica orrenda, di pettinature orrende, di vestiti orrendi, di film orrendi: anni davvero disgustosi. Questa versione di Cenerentola riadattata agli orrendi tempi che correvano, a dire il vero, non è neppure così oscena come si potrebbe immaginare: è semplicemente un brutto film musicale dalla trama ultrascontata (sceneggiatura di Ottavio Alessi, Ugo Liberatore, Carlo Cristallini, Roberto Malenotti: pure troppa gente per il risultato) corredato di innumerevoli pietose canzoni discodance piene di eco e tastieroni (e in lingua inglese) come all'epoca usava. Si segnalano comunque le partecipazioni speciali di un quartetto di attori di buon nome - nonostante i protagonisti siano gli anonimi Bonnie Bianco e Pierre Cosso, meteore che non sono sopravvissute agli anni '80 - e cioè Adolfo Celi, Sylva Koscina, Sandra Milo e Vittorio Caprioli. La scena della scarpetta non può mancare, ma in questa versione agli spettatori tocca assistere attoniti alla bella Cenerentola che esclama indignata "tieniti la scarpetta, principe di merda!"; a dire il vero comunque la volgarità è molta meno di quella che si potrebbe temere - con i tempi che correvano per il nostro cinema! -, fortunatamente. Lavoro frivolo, di poca consistenza, diretto da un figlio di papà (il produttore Maleno Malenotti) decisamente non molto dotato. 2/10.
Ragazza americana vola a Roma con le sorellastre; sfodera il suo talento canoro e sfonda nel mondo musicale. Nel frattempo si innamora di un musicistello dilettante che è in realtà un principe...
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