Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Immaginazione applicata allo stato dell'arte scientifica.
Una caratteristica della nostra civiltà antropocentrica -- non peculiare ne specie-specifica dell'essere umano, ma di certo dall'Homo s. sapiens ben utilizzata, sviluppata ed evoluta(si) epigeneticamente --, è quella di ricercare, nel quotidiano, dall'ancestrale, delle similitudini (dai neuroni-specchio in giù, o in sù... appunto...), ovvero il compiere associazioni d'idee (forma-oggetto-uso-scopo: cosa significa per me questo film? cosa ci dice di noi? etc...), sperimentare (oida: cosa guardo quando vedo? Pozzi petroliferi ri-accesi per/all'occasione), considerare, mossi dal desiderio (allontanarsi verso le stelle, oltre il sistema solare interno... Considerare: sfruttare la spinta gravitazionale, effetto fionda, di Venere e Giove, x es.) di conoscere e sopravvivere, come individuo e come famiglia-gruppo-comunità-specie.
"Quindi": wild blue yonder --- deep black space. Il fatto è che il cinema di Herzog non assomiglia a niente altro al mondo (Gianikian-Ricci Lucchi, Marker, Ujica, Salani, Kubrick e perchè no il doppio doc Cameroniano abissale), proprio come i tunnel caotici che collegano fra loro le massive sfere gravitiche da L1 a L2 ed oltre l'infinito (prontamente ridimensionati da uno starnuto). Se sali in cima ad un otto od un quattro mila, conquistando l'inutile, ne discenderai cambiato? (La montagna no, tranne qualche rifiuto o cadavere.) "Così come" una scienza talmente avanzata rispetto a quella dell'osservatore (si, Clarke...) può risultare ai suoi occhi (oida) nient'altro che magia: tempo soggettivo 15 anni, tempo oggettivo 820 anni: l'apparenza del PdV (non si modifica la realtà, ma se stessi, proprio ciò che fa il Cinema): gli astronauti hanno conquistato l'inutile wild blue yonder e sono tornati dopo la loro odissea in un eden trovando un Earth International Park...
E Brad Dourif in pp.p. con alta profondità di campo in un agora delle badlands...
Fondamentale e fondativa di un nuovo eterno proiettato dal nostro presente-passato al nostro-loro futuro H. utilizz'appunto questa caratteristica insorgente ed innata in noi per cavare dai Centri e dalle Missioni NASA/JPL un percorso ulteriore alla non fiction docudrama, il classico science+fiction ch'è la base del progresso: meraviglia + dedizione.
Elogio del viaggio-esistenza nomade (cani sì, maiali no, come ben è sottolineato da un'altra opinione di un utente ftv) e dei viagginterstellarintergalatticinterplanetarinterstatalistantanei per mezzo di wormhole e di IMMAGINAZIONE APPLICATA ALLO STATO DELL'ARTE SCIENTIFICA.
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