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La marcia dei pinguini

Regia di Luc Jacquet vedi scheda film

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La recensione su La marcia dei pinguini

di Thrombeldimbar
8 stelle

Film documentario struggente e semplicemente incantevole...

Se ci soffermiamo a riflettere su l'essere umano in quanto tale, come creatura sensiete contenitore di quell'empatia unica che, riteniamo giusto pensare, capace di differenziarci dal mondo animale in maniera netta. Beh mi vien voglia di affermare con sincerità: questa è la più grossa st******* che, per quanto mi riguarda, in quanto non voglio farvi corresponsabili delle mie idee, abbia mai creduto.

Anche se ho avuto il piacere di vedere i pinguini solo una volta, già li adoro ed è tutto merito di questo bellissimo documentario. Il pinguino imperatore, il più grande uccello della sua specie abita fin dai tempi più remoti le gelide terre antartiche. ‘C'era una volta un giardino una terra fertile e generosa dove la vita scorreva tranquilla; ma tutto questo accadeva molto tempo fa prima dell'arrivo dell'inverno. Ma un giorno il Bianco ha cancellato tutto... Ogni cosa, piante, creature, tutti gli animali che potevano scappare lo hanno fatto. Ma gli antenati dei pinguini no, loro hanno deciso di restare a qualunque costo e di affrontare il gelo che invadeva tutto...’ Ogni anno il pinguino imperatore deve migrare per riprodursi, tuttavia percorrere un centinaio di km con un'andatura di marcia buffa e goffa non è cosa da poco.

Tutto molto straordinario perchè l'anima gemella con cui crescere un figlio e farsi una vita si trova proprio nel luogo dove lo stesso pinguino è nato, il rito di corteggiamento è una vera dichiarazione d'amore reciproca. Dopo l'accoppiamento il compito delicato di accudire l'uovo, il bene più prezioso per la conservazione della specie viene affidata al maschio. Ma il gelido inverno sta per giungere inesorabile come ogni anno, e mentre la femmina torna in marcia verso la sopravvivenza stessa e del piccolo, per procurarsi il cibo che nutrirà entrambi, il maschio deve sopportare temperature estreme proteggendo l'uovo con le zampe ed il caldo piumaggio. La colonia maschile adotta un metodo molto curioso ma ovvio per riscaldarsi, ammassandosi uno contro l'altro per disperdere meno calore possibile. Certo è che il ciclo della vita sa dimostrarsi crudele.. una legge indissolubile mietitrice di vittime che non dimentica mai i suoi doveri. Molte madri faranno ritorno, altre no, molte faranno ritorno ma non troveranno più il partner o il proprio figlio, o peggio, entrambi.

Altre addirittura straziate dalla perdita si azzufferanno con altri maschi per sottrarre un piccolo altrui, ma se tutto va bene la madre coccolerà il figlio con molto affetto.

Adesso viene il turno dei maschi, stremati più che mai, lasciano le femmine con i piccoli per cercare qualcosa da mettere sotto i denti e il meraviglioso corso naturale darà vita ad una nuova generazione di pinguini che, una volta adulti, seguiranno gli insegnamenti dei genitori.

 

La straordinaria idea di raccontare un documentario sulla vita del pinguino imperatore utilizzando attori con il compito di dare voce (essendo necessario solo quello), alle simpatiche bestiole impersonificandoli con il dono del linguaggio è venuta al regista biologo francese Luc Jacquet.

Nella versione italiana questo compito viene assegnato a Fiorello, che tutto sommato, si fa apprezzare con delle battute un po' scontate ma accettabili.

La colonna sonora di una "magia" senza tempo, realizzata dalla bravissima cantante Emilie Simon fulcro centrale dell'opera, ci commuove più di ogni altra cosa mentre la telecamera del regista ci regala delle immagini di una terra incontaminata incantata di una freddezza tale solo alla sua bellezza.

 

Più che un documentario quello che gli obbiettivi delle telecomere sono in grado di catturare è uno spaccato di vita di un'importanza tale molto più elevata di quanto si possa immaginare. Una vita così fragile legata all'ambiente stesso che dobbiamo in ogni modo preservare e rispettare, cosa che non stiamo assolutamente facendo...

 

Questo perchè, come soleva filosofeggiare un noto scrittore: cosa significa "essere" umano? Quando forse, e se mai riusciremo a capirlo, il mondo ne trarrà indubbiamente del beneficio.

 

8/10

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