Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Jean (Lopez) fugge dall’attuale compagno violento insieme alla figlia, e va a chiedere rifugio al suocero (Redford) nonché nonno della piccola. Ma lui, che vive nel vecchio ranch del Wyoming, la considera tacitamente responsabile della morte del figlio, e non la ama. Ovviamente, la presenza della piccola lo farà cambiare, e sarà proprio lui a prendere le difese della nuora quando il compagno abbandonato la verrà a cercare. Il film ispirerebbe anche una certa simpatia, con la sua aria rétro: gli affondi melodrammatici, i paesaggi, i personaggi laconici che si sciolgono al momento giusto. Il problema è che da un certo punto in poi tutto si sfalda, il film cade sotto il peso di una trama secondaria in cui c’è il solito Animale Selvaggio simbolo della natura, per cui Redford, chissà perché, si mette in testa di liberare il grizzly che aveva ferito Morgan Freeman. Ma Faulkner è lontano e il politically correct impone sottolineature ecologiste. Freeman rifà paro paro lo stesso ruolo di Million Dollar Baby (l’amico del duro che però conosce il suo segreto e a cui il duro si sente legato da sensi di colpa). Però il gioco non funziona così bene. Hallstrom si conferma illustratore stucchevole, con all’attivo solo una certa sensibilità per i luoghi.
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