Regia di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske vedi scheda film
Cenerentola è il primo lungometraggio Disney realizzato dopo la Seconda Guerra Mondiale, in notevoli difficoltà economiche tanto che, se fosse andato male, avrebbe potuto segnare la fine dello studio. Invece il successo fu enorme e permise, tra le altre cose, di iniziare la costruzione di Disneyland. La formula del 12esimo classico Disney sa ammaliare bambini di ogni età unendo alla favola di “Cenerella” le avventure dei suoi buffi topini contro il gatto Lucifero, del tutto assenti nelle varie versioni della fiaba, da Perrault fino a quelle più antiche. Come già la Biancaneve Disney, Cenerentola sa incantare gli animali con la propria sconfinata grazia e del resto i due film sono avvicinati dalla tecnica del rotoscopio, ossia il disegno su immagini precedentemente filmate (qui usato solo per le figure umane). Il racconto è poi svolto con intelligenza, per esempio il fatidico orologio, che come tutti sanno batterà la mezzanotte, è definito da Cenerentola il proprio nemico già nell’incipit. Le bizze del vecchio sovrano che sogna nipotini rimandano alla memoria le commedie di Cukor ambientate nelle corti europee, con pure un pizzico di trasgressione nel feticismo per la scarpetta che sarà colto solo dagli adulti più smaliziati. Infine almeno due canzoni sono giustamente diventate hit assolute, canticchiate ancora oggi: I sogni son desideri e Bibbidi-Bobbidi-Boo, interpretate in italiano da Maria Cristina Brancucci dal ridoppiaggio del 1967.
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