Regia di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske vedi scheda film
"I sogni son desideri... di felicità...", quante volte l'abbiamo cantata? ...Cenerentola rappresenta da sempre una parte della cultura letteraria fiabesca più apprezzata e citata del mondo. La sua storia è stata replicata innumerevoli volte in vari contesti ed il suo nome ormai è da tempo sulla bocca di tutti perchè usato metaforicamente come appellativo in infinite occasioni. Naturalmente la Disney ha saputo renderle onore, rivisitandola con classe ed eleganza. I disegni in questo caso, non sono particolarmente complessi e si adattano a riprodurre le fisionomie degli uomini e delle donne dell'epoca cinquecentesca, mentre la colonna sonora varia da pezzi dolci e malinconici, a pezzi più allegri e simpatici. La storia è stata ricostruita abbastanza fedelmente rispetto a quelle raccontate anticamente dai fratelli Grimm e da Charles Perrault, con qualche gradevole divagazione che ci viene concessa dall'ottima caratterizzazione di protagonisti secondari che in questo caso sono semplici animaletti. I topini ad esempio risultano particolarmente simpatici, carismatici e divertenti, ma anche il gatto Lucifero (già il nome la dice lunga sulla sua personalità) è interessante e spassoso nella sua cattiveria un po' iellata. Incisive poi si rivelano soprattutto la matrigna e le sorellastre di Cenerentola, perfide, brutte e sgraziate che starnazzano spesso come oche rendendosi insopportabili, mentre si rivela sicuramente memorabile la Fata Smemorina, riprodotta davvero con la giusta premura e diligenza. La sola nota di demerito in realtà è rappresentata dalla caratterizzazione del principe che qui appare un po' imbambolato ed insipido ed in fondo ha solo poche battute poichè lo fanno apparire solo il minimo indispensabile nel film. Comunque il resto funziona ottenendo un risultato certamente buono.
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