Regia di Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske vedi scheda film
Inaffondabile classico che resiste allo scorrere del tempo, è la storia d’amore e di gelosia forse maggiormente amata dalle bambine per la sua sapiente sintesi di buoni sentimenti e limpida morale, “c’era una volta” e identificazione semplice. La trama, come quasi tutte le favole, è tutt’altro che felice: una povera disgraziata, che è costretta a far da sguattera alla sua perfida matrigna e alle odiose e brutte sorellastre, si mette in testa di partecipare al ballo indetto dal Principe per trovar moglie. Le tre megere riescono a lasciarla a casa (memorabile la scena dell’aggressione al vestito di Cenerentola creato dagli amici topini) e a questo punto entra in scena la Fata Smemorina, che le offre abito e carrozza fino alla mezzanotte. Film fondamentale e di cerniera nella storia disneyana, sorta di rinascita dopo prodotti fiacchi o antologici, guarda al sistema dei generi della Hollywood classica fatta dagli autori europei: non c’è soltanto la componente amorosa (benché il Principe sia uno dei più sciapiti possibili ed immaginabili), ma anche la screwball comedy (il Re e il Ciambellano che rimbalzano sul lettone, la Fata goffa), un po’ di slapstick (i topini antropomorfizzati in antitesi col gattone senza voce ma anche la stessa Fata) e il melodrammone (la cattiveria della matrigna). Almeno due personaggi indimenticabili: la Fata madrina, quintessenza della bontà, e la matrigna, apoteosi della crudeltà.
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