Regia di Giacomo Campiotti vedi scheda film
Una storia adolescenziale, che si basa su una cricca di compagni di scuola che vive un’avventura libera in alta montagna, dove si scopre la natura, e forse anche i veri rapporti fra di loro. La natura e la scoperta delle sue bellezze dei suoi limiti avvicina i ragazzi, ma creerà anche il dramma, con il sacrificio di uno di loro per farli crescere. Campiotti aveva esordito con un film che mi era molto piaciuto: Come due Coccodrilli, con qualche difetto di espressione, ma che nell’insieme era riuscito a dare un luce interessante in un cinema italiano asfittico e senza fantasia, ma strada facendo si è un po’ perso, non so come mai, forse per venire troppo incontro alle esigenze produttive e commerciali o forse si è bruciato un po’ le ali avvicinandosi troppo al mezzo Tv, che lo ha condizionato ancora di più ed in questo film se ne vedono perversamente i risultati. La storia non riesce a volare come dovrebbe, in fondo nella sua semplicità di costruzione, e la direzione degli attori è spesso di maniera, anche se i ragazzi cercano di fare del loro meglio, ma qui si riduce a questione di metodo, e questo è molto ricavato dal sistema televisivo in corso; l’emozione c’è a tratti, ma nell’insieme, i picchi si annullano quasi subito da altritoni che spostano la media verso il basso
una storia che non coinvolge se non ricattatoriamente e di maniera
non riesce ad avere la vena che lo ha distinto nei film iniziali
si da da fare, carina nessuno lo nega
bravina
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