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Ogni cosa è illuminata

Regia di Liev Schreiber vedi scheda film

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La recensione su Ogni cosa è illuminata

di Peppe Comune
7 stelle

Jonathan Safran Foer (Elijah Wood) è un ebreo americano a cui la nonna morente da una vecchia fotografia. Questa fotografia ritrae il nonno insieme a una misteriosa donna in uno sperduto villaggio ucraino al tempo della seconda guerra mondiale. Jonathan non può fare a meno di andare in Ucraina alla ricerca delle sue origini europee perchè lui è un collezionista di ricordi e cataloga ogni cosa che riguarda i componenti della sua famiglia. Per Jonathan è la memoria storica che consente all'uomo di non perdere il senso delle sue origini e vivere nel rispetto di ogni particolarismo culturale. Così il ragazzo arriva in Ucraina, si rivolge a un'improbabile agenzia che si occupa proprio di accompagnare gli americani nei luoghi dei loro avi e inizia un partLarissa Laurenticolarissimo on the road lungo tutto il paese in compagnia di Alex (Eugene Hütz), del nonno di questi (Boris Leskin), che è la guida, e Sammy Davis jr.jr., la cagna inseparabile del vecchio.

Il film non entra subito nel vivo, e ad una prima parte caratterizzata da un andamento sciolto, leggero, condido da un'incomunicabilità e da una diffidenza che sembrano insuperabili e dove non mancano momenti di pura ilarità, fa da contrappunto una seconda parte in cui i contenuti raggiungono una carica emozionale che arriva a farsi aperta commozione. Quando arrivano finalmente a destinazione e incontrano l'anziana donna (Larissa Laurent) che è l'unica superstite di Trachimbrod, un villaggio dimenticato dalla storia degli uomini e dalle carte stradali. Quando il nonno incontra in quel villaggio decimato dalla furia nazista il senso profondo della sua esistenza e, spogliato dLa tutte le asperità caratteriali, si concede al flusso dolce dei ricordi, tanto tristi, quanto capaci di ricondurlo alla sua essenza di uomo. Quando in mezzo a un bellissimo campo di girasoli si incontrano due collezionisti di ricordi, due devoti catalogatori di ogni cosa che ha riguardato il passaggio terreno delle persone amate. Due anime che in tempi e modi diversi hanno imparato a non confondere la memoria con la nostalgia, la ricchezza di un ricordo ben conservato nell'animo con la sterilità della sua fissità musealizzata. Jonathan e l'anziana donna si scambiano ricordi, emozioni e una convinzione che li accomuna : che ogni cosa è illuminata dal passato perchè la necessità di tenere viva la memoria storica non ceda il passo all'oblio sulle tragedie delle vicende umane. Sorprendente esordio alla regia dell' attore Liev Shreiber che dirige con polso una storia (tratta dal romanzo omonimo di Jonathan Safran Foer) che assomma profondità dei contenuti e leggerezza del tocco." Ogni cosa è illuminata" è un buon film, pulito, delicato, ostinatamente antiretorico. Si ride di gusto e si riflette amaro. Un utile contributo alla causa della bellezza.

 

 

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