Regia di Liev Schreiber vedi scheda film
Come nell'altro romanzo di Jonathan Safran Foer, "Molto forte, incredibilmente vicino", la storia si sviluppa intorno al dramma della memoria che, unita al sentimento, non si arrende alla realtà della morte, dell'annientamento, della perdita totale del passato da cui proveniamo. Eppure, alla fine, ogni sforzo si rivela inutile: la percezione che qualcosa sopravviva è una mera, crudelissima, illusione. La lunga rincorsa del filo che pensiamo possa riunirci a chi è scomparso ci riporta, fatalmente, al punto di partenza. Siamo noi a reggere entrambe le estremità di questo percorso circolare, al termine del quale ci ritroviamo comunque soli, faccia a faccia con la proiezione dei nostri stessi rimpianti.
Abilissima interpretazione del giovane compìto e stralunato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta