Regia di Paul Haggis vedi scheda film
Paul Haggis, avendo scritto la sceneggiatura di Million Dollar Baby, conosce bene che cosa siano, al cinema, il dolore, la frustrazione, la rabbia, l’attimo in cui ci si riscatta o si finisce al tappeto. Il ring e la palestra del suo interessante film d’esordio sono le strade di L.A., corsie infinite su cui corrono, per poche ore, le storie dei personaggi, e le automobili (corazze di vetro e metallo) che cercano l’impatto e il sinistro. La ricca casalinga disperata e il marito procuratore, due detective della polizia amanti, il fabbro latinoamericano, l’iraniano proprietario di un negozio svaligiato, due ladri di automobili, una coppia coreana, il regista televisivo e l’agitata moglie... sono alcuni dei protagonisti del coro losangelino (notevole il cast) e hanno tutti, in maniera diversa, delle vite incidentate. Vittime e aggressori, razzismo e paura, risentimento e furia urbana, conflitti culturali ed etnici, sospetto e tempeste alle quali non segue la quiete. Le connessioni tra i vari micromondi non sono eludibili. Sono costretti a incontrarsi come le strade che confluiscono in una rotatoria. Tutto è scorrevole in un film che guarda a Magnolia, ma anche a un “neo genere” (21 grammi, La casa di sabbia e nebbia) impregnato di pessimismo sull’american way of life.
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