Regia di Paul Haggis vedi scheda film
Teppisti di colore che girano per le strade in cerca di macchine da rubare; procuratori distrettuali alla prese con strategie elettorali; mogli borghesi sull'orlo di una crisi di nervi; sensibilità ed orgoglio in conflitto tra i sessi; polizziotti razzisti e non; fratelli di detecitve che potrebbero infangarne il nome; madri disperate; razze e culture in conflitto tra loro. Sono queste le facce che girano in una girnata a Los Angeles, la vera identità dell'America; volti e corpi che non riescono ad instaurare rapporti tra loro, destinati ad incontrarsi solo attraverso duri scontri, magari casuali. Paul Haggis con questo suo primo lungometraggio cerca di entrare con il suo occhio nelle vere piaghe della città, tra personaggi e storie che si alternano, guardando a tutto il cinema di Altman ma ancor di più a "Magnolia". Ed il suo sguardo, la sua macchina sembrano enfatizzarsi ad ogni storia, creando un evento per ogni risvolto, facendo perdere a tutto l'insieme la sottile istintività naturale della vita, a discapito della sincerità e del dolore. La sceneggiatura ,vetrina di stereotipi ma comunque interessante, si scontra con una regia strabordante, tra eccessi di pathos mai spontanei. L'interesse maggiore è nell'idea di partenza, in tutti gli spunti, nell'abbondante e coinvolto cast d'attori; tuttavia la realizzazione non sembra all'altezza, dalla regia, alla fotografia, al montaggio, e "Crash - contatto fisico", dal potenziale enorme, non entra nell'anima nonostante tutte le sue storie e tematiche, risultando un'interessantissimo esperiemento mancato.
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