Regia di Jean-François Richet vedi scheda film
La paura mi ha sempre assalito ogni volta che ho preso tra le mani il Dvd di questo remake firmato dal talentuoso Richet.Paura che uno dei film fondamentali di Carpenter di cui conservo gelosamente una videocassetta fosse stato in qualche modo deturpato da un remake.E ogni volta rimettevo il DVD a posto nel mare magnum della mia collezione se possibile nascondendolo un po' più in fondo.Alla fine però sono riuscito ad aprire l'involucro e a mettere il dischetto nell'apposito vano.Cavolo,ho pensato,uno che ha diretto il dittico Nemico pubblico Numero 1, che per me è stata una vera e propria foglorazione non mi poteva tradire.E infatti non mi ha tradito.Col cambiamento di pochi dettagli(ambientazione invernale invece di estiva,Detroit invece di Los Angeles,in più viene perso tutto il discorso razziale importante nel film di Carpenter)Richet dimostra di avere la giusta deferenza per il film originale.Non lo scalpella ed è già una grossa conquista.In più ci mette tutta la sua abilità di regista.Il suo è un cinema di traiettorie:quelle curvilinee delle pallottole che si abbattono in gran numero su corpi e cose,quelle dei mirini ad infrarossi che fendono di rosso il buio e la notte o anche le traiettorie della macchina da presa che disegna ghirigori sontuosi senza per questo essere invadente o stucchevole.Richet invece di accelerare il montaggio a velocità ultrasoniche preferisce costruire,cesellare le inquadrature,intervallare alle improvvise esplosioni di violenza momenti di calma assoluta rileggendo il genere western come già aveva fatto Carpenter.In fondo stiamo parlando di una rilettura di Un dollaro d'onore,western classicissimo di Hawks e dal western viene ereditato un tema fondametale:quello dell'assedio.I nemici sono ovunque,sono senza volto ,sono sanguinari e non avranno pietà di nessuno.Per questo assumono quasi valenza metafisica in una lotta senza esclusione di colpi tra quelli dentro il distretto di polizia e tutto lo spicchio di mondo che li circonda dominato da queste entità senza volto.Là dove Carpenter asciugava,Richet impreziosisce,con la sua sensibilità europea,col suo modo di girare così dissimile da quanto si fa in quel di Hollywood.E gira un film che ricorda molto il remake non dichiarato del film di Carpenter ad opera di Florent Emilio Siri,quel Nid de guepes he non ha avuto forse la fortuna che meritava.Appare un po'troppo stretto il legame che si instaura tra il sergente e il bandito richiusi entrambi nel distretto.Ma poco importa,Assault on precinct 13 è un piacere per gli occhi,un film che eleva la serie B a genere quasi nobile,un remake così filologicamente rispettoso dell'originale che non disturba che sia stato fatto prendendo spunto da uno dei film di Carpenter da me più amati.Il remake ha sempre (o quasi)il sapore di un tentativo sacrilego,qui si respira altra aria.E'stato sufficiente vincere la paura e inserire il DVD nel lettore.....
regista di grandissimo talento e di tecnica abbacinante
non male
ingessato
decisamente sopra le righe
ok
caricato a pallettoni
graditissimo ritorno
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