In Etiopia, durante la carestia del 1984-85, la popolazione di religione ebraica viene aiutata da Israele e Stati Uniti a raggiungere Israele. Schlomo, benché non sia ebreo, viene obbligato dalla madre a fingersi tale per salvarsi. Successivamente il ragazzo si finge orfano e viene adottato da una famiglia di ebrei sefarditi francesi. Crescendo scopre la cultura occidentale, i pregiudizi razziali e la guerra nei territori occupati. Né ebreo, né orfano, Schlomo non è che un nero come tanti altri, con una profonda nostalgia della madre che spera un giorno di ritrovare...
Note
Ogni cosa è difficile: farsi accettare dalla comunità rabbinica, mantenere un legame con la madre, lasciarsi amare da Sarah, capire la realtà politica del Paese: ma la parabola di Schlomo (ben riassunta dal titolo originale, che ricalca le tre fasi del film) si realizza grazie alla sua volontà di essere e diventare, semplicemente, uomo. Mihaileanu parte dalla complessità di un fatto storico poco noto (l'operazione "Mosè") e la riveste di un senso universale. La paradossalità dello script evidenzia l'insensatezza del Caso, del dogmatismo religioso e del razzismo "di ritorno". Da vedere, vivere e rivedere.
Interessante per il soggetto e per l'ambientazione, si sviluppa pero' come una pellicola colma di retorica e buoni sentimenti. Adatto al grande pubblico. Privo di vera consistenza.
E’ vero, gli stilemi di questo film di Mihaileanu potrebbero essere riconducibili alle opere intrinseche di retorica e buoni sentimenti, ma il tema e il contesto svettano incontrastatamente su ogni altra considerazione garantendogli la meritata attenzione riservata alle opere elaborate e romanzate su basi saldamente storiografiche.
L’ ”Operazione Mosè “, della… leggi tutto
Pensavo decisamente meglio. Buon racconto di formazione nella prima parte, con gli interpreti del ragazzo nelle varie età permeati prima dalla diffidenza e dal rifiuto, poi da un'insolita e schiva curiosità adolescenziale...ma nell'età adulta il ragazzo diventa una sorta di incredibile pasionario, incredibilmente passivo nei sentimenti e capace di vivere mille vite, fino all'eccessivo finale.… leggi tutto
Il regista del fortunato Train de vie, Radu Mihaileanu firma l'ennesima opera al centro della quale si trovano i problemi di integrazione degli ebrei. Prolisso, ripetitivo e lacrimoso fino all'eccesso, il film dimostra che il registro melodrammatico è quello che meno si attaglia al regista. leggi tutto
Qualche giorno fa lessi la bella e accorata recensione di @Badu D Shinya Lynch su "Der Freie Wille": fui talmente colpito dall'intensità del suo coinvolgimento emotivo che procurai di vedere il film il giorno…
E’ vero, gli stilemi di questo film di Mihaileanu potrebbero essere riconducibili alle opere intrinseche di retorica e buoni sentimenti, ma il tema e il contesto svettano incontrastatamente su ogni altra considerazione garantendogli la meritata attenzione riservata alle opere elaborate e romanzate su basi saldamente storiografiche.
L’ ”Operazione Mosè “, della…
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Commenti (6) vedi tutti
Bella la prima parte poi però il film perde i fili per la troppa carne al fuoco e il regista non riesce a procedere con la stessa cura.
commento di PugnoPerché mi ha veramente colpito ed emozionato e perché è adatto a tutta la famiglia e dà molti spunti di riflessione.
commento di ALCHEMILLAE' bellissimo nonostante sia un po' melenso e troppo lungo.
commento di sonicyouthInteressante per il soggetto e per l'ambientazione, si sviluppa pero' come una pellicola colma di retorica e buoni sentimenti. Adatto al grande pubblico. Privo di vera consistenza.
commento di fefyGrande film, ottima regia ed ottimi interpreti, trama richissima ma gestita molto bene.
commento di Ale.ScGià dal titolo mi vengono i brividi. Viva i maniaci depressivi.
commento di malatosano