Regia di Jared Hess vedi scheda film
Napoleon ha un nome intrasportabile, il taglio dei capelli, gli occhiali, le magliette da idiota o di uno stralunato, irregolare, antagonista personaggio dei fumetti. Al liceo, nell’Idaho, è un invisibile, uno sfigato, un nerd di razza. Picchiato, sfottuto, rifiutato. Nessuno parla volentieri o vuole giocare con lui. Il protagonista, per sua fortuna, è impermeabile. Tiene un improbabile discorsetto scolastico su Loch Ness, si allena con il nunchaku e ambirebbe a impratichirsi con le arti marziali. Vive con un fratello maggiore, Kip, più stordito di lui, un lama, una nonna che si avventura in corse spericolate e si infortuna. Gli altri parenti sono sulla stessa distorta lunghezza d’onda. Il suo unico amico è Pedro, un immigrato messicano. Napoleon (interpretato con straniamento postbrechtiano e trance parossistica da Jon Heder) decide di essere il grande elettore di Pedro per la carica di delegato degli studenti ai danni della perfettina Summer. Secco, pauperistico, pieno di trovate grottesche, strutturato come le strisce di comics, caustico e sveglio, il film è l’opera prima, divertente e da non sottovalutare, del ventiquattrenne Jared Hess.
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