Regia di Peter Greenaway vedi scheda film
Per Greenaway la pellicola è come una tela su cui dipingervi il proprio quadro ed egli lo fa in maniera eccellente. Elevato gusto pittorico e uno stile registico in cui il banale non vi trova posto. Uso di "cullanti" carrellate e di inquadrature ferme in oggettiva con un intreccio in cui la narrazione classica viene spazzata via brutalmente come al passaggio di un tifone lungo le coste tropicali del pianeta. Sesso, cibo e morte si ripetono, si mischiano, si fondono in un estasi surreal-grottesca dove il retrogusto del macabro si accompagna perfettamente all'atmosfera giocosa e di scherno che non scade mai nella tragedia.
Chi vuole un Cinema di innovazione e di elevato gusto estetico non ne rimarrà (anche questa volta) deluso.
Mozart e Nyman si sposano perfettamente con l'opera di Greenaway
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