Tre donne, nonna, madre e nipote, hanno in comune il nome, Cissie Colpitts, l'omicidio dei rispettivi mariti e la complicità del medico legale, invaghito di tutte e tre. Per disfarsi di quest'ultimo, lo annegano nel corso della cerimonia notturna durante la quale vengono disperse nel fiume le ceneri dei tre consorti. Sotto il cielo stellato, una bambina salta la corda, contando i nomi di cento stelle. Sorta di trionfo definitivo dell'eterno femminino, a tutto discapito del povero maschio e della sua presunzione di dominio. Ma naturalmente questo non è che il più razionale degli elementi che si inseguono sulla superficie di questo film notturno, liquido, imprendibile. Gli altri sono la propensione alla mimesi pittorica, l'ossessione del disfacimento, la manipolazione ironica del genere poliziesco. E infine, nascosti nelle inquadrature, appaiono progressivamente tutti i numeri da 1 a 100.
Il titolo originale di Giochi nell’acqua, Drowning by Numbers (ovvero, “annegamento coi numeri”) prende spunto da cosiddetto painting by numbers, sorta di puzzle che consiste nel colorare le caselle di un disegno con i colori che, via via, vengono indicati. Fin dal titolo, quindi, il regista Peter Greenaway colloca il suo film – quarto, se si considerano esclusivamente i lungometraggi di… leggi tutto
“How many did you count?” “100.” “There are more than 100.” “I know.” “Why did you stop?” “100 is enough! Once you’ve counted a hundred, all the other hundreds are the same!”
Cissie Colpitts (Joan Plowright) annega il marito Jake, adultero e colto sul fatto nella vasca da bagno, approfittando della… leggi tutto
La recensione di FilmTV è un modo possibile di vedere il film. Un film fluido come l'acqua. Oppure stagnante come la melma. Sull'eterno femminino. Oppure sul grasso mascolino.
Ha vinto un premio importante a Cannes, e quindi mi ero predisposto bene, benché fosse di Greenaway...
Io ho visto soltanto le immagini, pessimamente fotografate (o su un nastro pessimo), di un regista che non si pone… leggi tutto
Ricordo che tanti anni fa, quando ero uno studente all'università, ebbi modo di affrontare un esame di Storia del cinema con un corso monografico su Peter Greenaway, che mi diede lo spunto per vedere quasi tutta la sua produzione fino al 1998. Greenaway è stato un autore fra i più puri e intransigenti degli anni 80/90, con una sua poetica assai precisa, forse un po'…
Avvertenza: non ho la pretesa né la presunzione che questa possa essere una lista di sconsigli, perché ognuno ha le proprie idee e i propri gusti riguardo al cinema. Si tratta al contrario di una…
“How many did you count?” “100.” “There are more than 100.” “I know.” “Why did you stop?” “100 is enough! Once you’ve counted a hundred, all the other hundreds are the same!”
Cissie Colpitts (Joan Plowright) annega il marito Jake, adultero e colto sul fatto nella vasca da bagno, approfittando della…
Protagonista del film è una trimurti femminile assassina, una madre e due figlie, tutte con lo stesso nome (Cissie Colpitts), tutte e tre annegatrici dei loro uomini, riescono a farla franca estorcendo complicità ad medico legale invaghito di tutte e tre e destinato anch'egli ad una brutta fine. Le figure maschili del film appaiono tutte deboli e soccombono facilmente alla forze…
Il titolo originale di Giochi nell’acqua, Drowning by Numbers (ovvero, “annegamento coi numeri”) prende spunto da cosiddetto painting by numbers, sorta di puzzle che consiste nel colorare le caselle di un disegno con i colori che, via via, vengono indicati. Fin dal titolo, quindi, il regista Peter Greenaway colloca il suo film – quarto, se si considerano esclusivamente i lungometraggi di…
C'è qualcosa che mette insieme i tre film. I protagonisti vanno alla ricerca di ciò che dovrebbe completarli: l'essenza ideale (Profumo), la propria identità-ombra, autentica (Dagon), l'autorealizzazione sessuale e…
A tutti gli utenti di FilmTv! Come alcuni sanno già, stiamo preparando una nuova edizione del SONDAGGIONE di FilmTv.it indetto l’anno scorso da Steno79 e Alfatocoferolo. Abbiamo pensato di fare un paio di…
Ecco cosa accade ad un uomo , il coroner della vicenda, se pensa di poter fruire delle grazie di donne di ben tre generazioni prestando loro i favori della sua professione di medico legale; il film costruito su serie di numeri e giochi finisce in modo tragico con la scomparsa - suicidio - del figlio del coroner e dello stesso medico, giocato dalle tre donne. E' un messaggio molto pessimistico…
Playlist assolutamente inutile: solo per pronunciare la parola acqua in queste ultime ore che ci separano dal responso.
Tutti insieme, pronunciamo come un mantra: acqua, acqua, acqua...
A chi non è mai capitato, in una discussione tra amici,di rispondere a questa domanda? magari perchè in quel film c'erano degli elementi stilistici o visivi, che ce lo rendevano del tutto…
...per lasciarlo fare ai narratori di storie. » --- Nell’anno del Signore 2000 Bologna ha avuto il ruolo di capitale europea della cultura. Tra le altre iniziative, Peter Greenaway realizzò nel…
Vite apparentemente normali, persone ordinarie, tutto scorre all'insegna della tranquillità. Ma la macchina da presa indaga, la storia fa il suo corso e appaiono le prime ombre: è il passato che chiama. Scomode…
Dalle mie gocce uscivate dipinti di vene e carezze di sangue, di strappi. Eravate miei, eravate parti di voce, naviganti nel mio sudore, grida dipinte di ossigeno, e panna, e insulina. Vette di cartavetro a smussare…
Per Greenaway la pellicola è come una tela su cui dipingervi il proprio quadro ed egli lo fa in maniera eccellente. Elevato gusto pittorico e uno stile registico in cui il banale non vi trova posto. Uso di "cullanti" carrellate e di inquadrature ferme in oggettiva con un intreccio in cui la narrazione classica viene spazzata via brutalmente come al passaggio di un tifone lungo le coste…
Questa mattina, 21 aprile 2008, è morta una delle persone a cui ero più affezionato ed è un giorno di grande dolore e disorientamento, di vuoto. D. S., in arte Caia, era una donna piena di spirito,…
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Commenti (1) vedi tutti
Film con un solo filo conduttore, mi sembra troppo banale considerando il regista e le sue caratteristiche.
commento di IVANSELVA