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Il bianco sole del deserto

Regia di Vladimir Motyl vedi scheda film

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John_Nada1975

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il bianco sole del deserto

di John_Nada1975
7 stelle

Peccato che il testo di FilmTV non riconosca il cirillico del titolo originale,di questo film sovietico che non ti aspetti nel genere bellico forza del loro cinema, almeno a non conoscerne la vastità e anche eterogeneicità, sotto le apparenti credenze occidentali come di un qualcosa di monolitico, e graniticamente irrigimentato da un regime autoritario.

Da vedere nel doppiaggio italiano dell'epoca con cui venne distribuito nelle nostre sale, e meritoriamente cosi distribuito in dvd. Lo si trova in una risoluzione ad alta definizione dal sito Perestrojka.it, ma credo per filologia solo sottotitolato, e senza nulla togliere alla voci originali per uno spettatore italiano è tutta un'altra esperienza vedere questo coloratissimo e travolgente film di

   

Vladimir Jakovlevic Motyl' prima dell'altrettanto bello "Una Stella di affascinante felicità" del 1975.

 

Molto russo per dialoghi e personaggi, soprattutto nelle dinamiche di coppia e familiari, sorprende assolutamente oltre che per la assolata ambientazione sul mar nero, per gli ultimi trenta minuti di azione tumultuosa e feroce, tra i pochi soldati rimasti dell'esercito zarista a difesa di alcune donne del luogo nella guarnigione, e i guerriglieri musulmani. Un racconto ante-litteram sullo scontro tra due civiltà e culture a causa della guerra che ha coinvolto entrambi e non su sponde opposte, che non si conoscono e a causa della situazione, vogliono o riescono a capirsi. Molto belli, tesi, emozionanti e realizzati con un senso del cinema d'azione quasi da western italiano del periodo, gli scontri a fuoco sul mare e sulla spiaggia, fino alla fortezza torrita e alle cisterne dentro cui vengono nascoste per salvarsi, le donne.

Anatolij Kuznecov conferisce una verità e un interesse al personaggio dello stoico e disincantato "eroe-anti eroe" Nicolaj Sukov, sergente di cavalleria senza il cavallo, unici e dell'attore di grande caratura e mestiere, che era. Bellssime le lettere "abbellite" di ogni situazione e rovescio alla fortuna, che egli legge mentre le scrive alla moglie lontana, forse morta.

Scene citate dal grande John Milius attraverso il personaggio del colonnello Ernesto Bella/Ron O'Neal, in "Alba Rossa"(Red Dawn)(1984).

 

John Nada

 

 

 

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