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Voto di castità

Regia di Joe D'Amato vedi scheda film

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La recensione su Voto di castità

di mm40
2 stelle

"Un vecchio morente lascia tutto al nipote abbondantemente sopra la ventina, purchè il nipote perda finalmente la verginità: segue carrellata di situazioni rocambolesche a sfondo erotico". Non è difficile immaginarsi qualcosa di simile, come sceneggiatura di Voto di castità; un copione peraltro scritto da George Eastman/Luigi Montefiori, attore piuttosto noto e amico e collaboratore di Joe D'Amato. Così come Laura Gemser, ripetutamente coinvolta nei progetti del regista, che ovviamente compare nel film più spesso nuda che vestita; ma la parte del mattatore in questa pellicola la fa Jacques Dufilho, l'attore francese reso celebre nel nostro Paese dalla saga del Colonnello Buttiglione, che qui interpreta ben due ruoli. Fra gli altri interpreti si segnalano Francesco Mulè e Sofia (sorella di Silvia) Dionisio. I toni sono quelli da barzelletta che percorrono l'intero filone della commedia scollacciata di quel periodo; le gag si attengono scrupolosamente a tali toni: scene di sesso (pur non esplicito, si intende), volgarità e svariate cadute di stile fanno orgogliosamente parte del programma. Per D'Amato Voto di castità è soltanto uno dei tre lavori che gira nel 1976; gli altri due sono erotici-Emanuelle con la Gemser protagonista. Manca poco alla svolta, per il regista, nel cinema hard. 2/10.

Sulla trama

Per ottenere una grossa eredità, un ragazzo deve dimostrare al vecchio zio morente di cavarsela con le donne; il problema è che l'impacciato giovanotto è vergine.

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