Regia di Romolo Guerrieri vedi scheda film
Giallo seminale infarcito di tanti nomi che avrebbero poi fatto la fortuna del genere. I fratelli Martino, Luciano e Sergio, sono alla base del progetto (il primo produttore, il secondo in ruoli organizzativi) che si regge sul secondo copione giallo dell'asso Ernesto Gastaldi (sarà il grande maestro del thriller italico). Jean Sorel e Carroll Baker, che poi passeranno ai fortunati gialli di Umberto Lenzi di ambientazione borghese, sono la coppia di protagonisti, supportati da Ida Galli (aka Evelyn Stewart) e Luigi Pistilli, con la partecipazione straordinaria di George Hilton. Romolo Guerrieri, zio di Enzo G. Castellari, dirige il film con mano ispirata, pur provenendo dagli spaghetti western. Lo coadiuva l'esperto Roberto Pariante, che due anni dopo sarà aiuto regista di Dario Argento nella c.d. "trilogia degli animali". Dunque molti nomi di spicco che fanno pensare a un giallo di prima fascia. Purtroppo il film pecca di ritmo (e anche di idee). Gastaldi è ancora agli inizi. Il suo plot è piuttosto semplice ed è giocato su un unico colpo di scena. Lo sviluppo è lentissimo, portato avanti con una serie di lungaggini e qualche sequenza vagamente erotica (c'è pure Jean Sorel, inquadrato di spalle, versione nudo integrale). La tensione è poca, affidata a un disco che suono un ossessivo tema e al ricordo di una fidanzata morta suicida, anche se, a momenti, sembra di trovarsi al cospetto di una ghost story. La noia viene presto a investire lo spettatore. Non pessimo, ma neppure memorabile. Resta comunque un prodotto molto importante per lo sviluppo del genere che troverà in Umberto Lenzi prima, Lucio Fulci poi e quindi Dario Argento e Sergio Martino i nomi che porteranno lo spaghetti thriller nell'olimpo.
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