Regia di Marc Rothemund vedi scheda film
E' un film tedesco in tutto e per tutto. Non solo nella produzione, ma anche nella modalità di rappresentazione scarna e austera, tipica di una certa Germania dei nostri giorni. Tuttavia la pellicola non è solo tedesca in questo, ma anche per il suo significato politico. I tedeschi hanno aderito massicciamente al nazismo e gli episodi di resistenza si contanu sulle dita di una mano. E la Rosa bianca, raccontata dal film, è uno di questi. Uno dei momenti più alti della resistenza al Nazismo. E quindi, nonostante la fine brutale del film, la storia è piena di speranza, perché parla al Dopoguerra, con alcuni riferimenti quasi anacronistici. Ragazzi di 20 anni assassinati dal regime per aver distribuito pacificamente volantini anti-nazisti, ispirati al pensiero non-violento di Guardini.
Il film ha soprattutto un profondo significato morale, poiché ci ricorda che quello che accade ha spesso e in modo inaspettato un effetto nel futuro. Il presidente del famigerato tribunale del popolo di certo non immaginava che sarebbe stato ricordato dai posteri in modo così nefando davanti a milioni di spettatori, né i ragazzi sapevano, anche se speravano, di diventare dei veri e propri eroi nazionali. A loro è dedicata la piazza di fronte alla Maximilian Universitaet di Monaco.
E così anche se forse il Dio in cui essi credevano non c'è, di sicuro c'è la loro storia a ricordarci che oltre al Nazismo in Germania c'era qualcosa d'altro.
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